Quando la diretta diventa spettacolo
Da qui in poi, lo spettacolo è servito: Borghi esplode, la tensione taglia l’aria come un coltello e il pubblico trattiene il fiato. “Ma adesso dovete dirmi anche come muovere le mani? Ma chi siete? Ma andate a quel paese! Non me ne frega nulla di quello che pensi di me”. E se pensate che sia finita qui, vi sbagliate di grosso: Bonelli rilancia senza filtri, gelando lo studio con la frase “Mettitela in quel posto la mano!”.
Non è certo la prima volta che questi due “gladiatori” della politica si affrontano così, anzi. Sembra quasi una saga: già in passato, durante un acceso dibattito sulle auto elettriche, era volato di tutto. Borghi, in quell’occasione, aveva detto: “C’è un sacco di gente, in questo momento, che non può andare al lavoro con la sua panda perché ci sono i blocchi. Il cittadino, che per obblighi europei non può usare la sua macchina, è lievemente scottato”.
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Scontri senza fine: curiosità e retroscena
Bonelli, da parte sua, non si era lasciato pregare e aveva reagito, mentre Borghi rincarava la dose con un’affermazione che ancora oggi fa discutere: “Basta parlare con la gente. Voi siete entrati nel palazzo con quello con gli stivali di gomma che non sapeva che cosa faceva a casa sua la moglie e adesso pensate di sapere cosa fa la gente, cosa pensa delle macchine?”. Poche parole, ma il clima era già da “mezzo shock”.
E così, ancora una volta, il talk show si trasforma in una vera e propria arena dove il confronto lascia spazio allo scontro. C’è chi guarda divertito, chi si indigna e chi, semplicemente, si chiede: ma il dibattito politico esiste ancora o è ormai solo spettacolo?