Lord Brooke, Yanez e il cast: profondità e scelte creative
Uno dei personaggi più discussi della prima stagione è Lord Brooke, interpretato da Ed Westwick. Un villain atipico, dotato di una profondità che ha spinto parte del pubblico addirittura a tifare per lui. Un uomo costretto a nascondere la propria identità, diviso tra ambizione e una possibile redenzione. Non a caso, fino a un certo punto della storia, è stato anche un potenziale interesse amoroso per Marianna. «È un uomo che deve nascondere la sua identità, è indiano ma deve tenerlo segreto perché questa identità è considerata inferiore. Anche il nostro villain ha dentro un’anima. Non è un caso che molti spettatori facciano il tifo per lui. E fino all’episodio 7 è un candidato possibile all’amore di Marianna. Se Marianna lo amasse, si salverebbe perché la sua anima buona prevarrebbe su quella malvagia», ha spiegato sempre la produttrice a «Fanpage».
Per quanto riguarda Yanez, interpretato da Alessandro Preziosi, la produzione ha chiarito perché il ruolo non è andato a Luca Argentero, inizialmente considerato. Questioni di impegni e scelte creative hanno portato a una soluzione che, col senno di poi, viene definita perfetta: Preziosi ha dato tridimensionalità a un personaggio complesso, ironico in superficie ma segnato da un passato doloroso e da una libertà quasi egoistica. «C’è stato un momento in cui ci sarebbe piaciuto avere anche Luca Agentero, poi per diversi motivi come gli impegni personali, non è stato possibile. Io penso che Yanez, interpretato da Alessandro Preziosi, sia incredibile», ha dichiarato orgogliosa la produttrice.


Tra Salgari, Kabir Bedi e una rilettura moderna: cosa dobbiamo aspettarci da “Sandokan 2”
Il confronto con il Sandokan di Kabir Bedi era inevitabile e affrontato con grande rispetto. La nuova serie si ispira apertamente sia ai romanzi di Emilio Salgari sia allo storico sceneggiato degli anni ’70, omaggiato anche attraverso la sigla originale rivisitata in chiave contemporanea. Tuttavia, questa versione racconta una storia più in linea con il presente: una Marianna che non si innamora al primo sguardo, ma cresce, prende coscienza di sé e del mondo che la circonda. È un Sandokan che parla di libertà dei popoli, identità culturale, ruolo della donna e famiglia, riuscendo a coinvolgere più generazioni davanti allo schermo. Ed è proprio questo, secondo Bucaccio, il vero successo della serie: aver riportato la famiglia davanti alla televisione, con un racconto capace di emozionare padri, figli e nonni. Una scommessa che Rai e Lux Vide intendono continuare a vincere anche con Sandokan 2.