Sanremo 2025, svelata la scaletta della prima serata: non ci saranno i monologhi
Durante la conferenza stampa si è parlato anche dell’assenza dei monologhi, punto di forza dei festival di Amadeus. Carlo Conti ha chiarito: “Non ho avuto nessun tipo di pressione, di indicazione politica. Quest’anno meno che mai. Evidentemente l’azienda si è fidata di me, perché conosce il mio modo di lavorare: non cerco le polemiche, anche se ci sono, perché altrimenti non sarebbe Sanremo”. Niente maxi interventi sul palco non per evitare di stuzzicare la politica ma “per rispetto dei tempi televisivi. A volte su tanti temi meglio una singola parola che una lunga chiacchierata”, ha specificato il conduttore tv. E alla domanda se si definisca antifascista, “certo, che problema c’è? Ma trovo la domanda anacronistica: mi preoccupano altre cose del futuro. Ma non dovremmo dimenticare quello che hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni per la nostra libertà”, ha replicato il direttore artistico. (continua a leggere dopo le foto)
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Carlo Conti parla di Amadeus e Fiorello: “Per me non è una sfida”
Paura del confronto con Amadeus? “Per me non è una sfida: i numeri di Amadeus sono imbattibili, con Fiorello ha realizzato cinque festival straordinari, uno con la difficoltà enorme dell’Ariston vuoto per il Covid. Gli ascolti? Mi sveglierò alle 11 per chiederli. Spero di fare un prodotto dignitoso, magari cercando di uguagliare i miei numeri, specie i milioni di spettatori, perché intanto è cambiato l’Auditel, sono cambiati gli orari, ogni sera abbiamo una partita contro… Credo di non dover dimostrare niente, soprattutto a me stesso”, ha spiegato Carlo Conti. Nel suo festival corale, ha rivelato di aver tenuto a mente la lezione di Ezio Bosso: “La musica è come la vita, si fa solo in un modo, insieme”.