Il problema degli ascolti e la pubblicità
Il nodo centrale resta lo share: nell’ultima stagione Striscia era crollata al 12-13%, mentre La Ruota della Fortuna viaggia oltre il 20%. Una differenza abissale che rende difficile qualsiasi difesa del programma di Antonio Ricci. Publitalia, braccio pubblicitario di Mediaset, spinge comprensibilmente per piazzare le inserzioni nello show che porta più pubblico e più introiti. Un discorso puramente commerciale che, però, pesa come un macigno sul futuro di Striscia.

Uno storico format verso la fine?
Con oltre trent’anni di storia, Striscia la Notizia non è soltanto un programma televisivo, ma un fenomeno di costume che ha segnato intere generazioni. Dagli storici conduttori Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti fino ai velini e agli inviati, il tg satirico è stato spesso al centro del dibattito sociale e mediatico. Oggi, però, rischia di chiudere i battenti senza un vero piano alternativo. La possibilità di riproporlo altrove sembra lontana, e la sensazione è che la sua avventura sia arrivata davvero al capolinea.
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L’incognita del futuro e i 150 collaboratori
Un ultimo aspetto, tutt’altro che secondario, riguarda chi lavora dietro le quinte. Intorno a Striscia collaborano circa 150 persone tra autori, tecnici, redattori e inviati. La chiusura del programma aprirebbe uno scenario complicato anche sul piano occupazionale, con decine di professionalità che rischiano di restare senza incarico. Un altro elemento che rende la vicenda ancora più delicata e che, inevitabilmente, accenderà il dibattito nelle prossime settimane.