Tensione tra Berlinguer e Tajani: il video
A questo punto, Bianca Berlinguer ha lanciato una provocazione piuttosto netta: “Che cosa ha fatto concretamente il governo italiano per scoraggiare Israele dall’attaccare? Mi sembra il minimo indispensabile che un Paese come l’Italia aiuti le persone che fuggono dalla Palestina. Non mi sembra niente di speciale. Ma non basta”. L’aria nello studio si è fatta ancora più pesante quando Tajani, visibilmente infastidito dalle continue interruzioni, ha alzato i toni: “Far uscire le persone da Gaza non è come far uscire una persona dalla porta di casa. Ogni singola uscita va coordinata con la Difesa, il governo israeliano e l’Autorità nazionale palestinese”. Accusando la giornalista di interromperlo costantemente, ha poi aggiunto: “No, è che a voi non interessa sentire le risposte degli altri. Se non si fa finire la risposta non è un’intervista. Ho fatto il giornalista per tanti anni, non posso ricevere lezioncine da chi pensa di spiegarmi come si fa il giornalista”. E infine l’ultimatum: “Se mi interrompe, io me ne vado. Se le dà fastidio quello che io dico, me ne vado”.

Un finale teso ma senza abbandoni
Dopo alcuni istanti di gelo e sguardi carichi di tensione, la situazione si è parzialmente ricomposta. La conduttrice ha lasciato spazio alla replica del ministro, che ha concluso sottolineando l’impegno del governo italiano nella gestione della crisi umanitaria: “L’Italia è il Paese del mondo occidentale che ha accolto il maggior numero di fuoriusciti da Gaza”. Il dibattito ha mostrato ancora una volta come il conflitto israelo-palestinese sia una ferita aperta che tocca corde profondissime anche nella politica interna italiana, e come il confronto possa trasformarsi in un ring quando mancano ascolto e misura. Un’intervista che non ha lasciato indifferenti, né per contenuti né per toni. E che probabilmente continuerà a far discutere nei giorni a venire.