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Troupe del Tg3 aggredita in Libano: c’è un morto. Il racconto dell’inviata (VIDEO)

L’autista muore per lo choc durante l’aggressione

Nei momenti concitati dell’aggressione in Libano, la troupe avrebbe cercato di evitare in tutti i modi l’escalation. Tuttavia, il grande spavento è stato fatale all’autista del mezzo che avrebbe accusato un infarto. «Quando Ahmad ha tentato di convincerlo a ridargli le chiavi, era un uomo buono e pacato, solido, è allora che si è accasciato a terra. E’ mancato. – ha raccontato l’inviata agli ascoltatori del Tg3 – Siamo corsi in ospedale, noi dietro all’ambulanza, ci hanno detto che è morto dopo lunghi tentativi di rianimarlo. Ahmad lavorava con la Rai e l’ufficio di Gerusalemme da diversi anni». La giornalista e gli altri operatori invece sono rimasti illesi seppure profondamente scossi per l’aggressione e per la morte del collaboratore.

Il racconto ha messo in luce ancora un volta il grande rischio corso dai giornalisti che si trovano in luoghi di conflitto per documentare e informare sulle situazioni correnti. La notizia dell’aggressione riportata dal Tg3 ha naturalmente scatenato l’indignazione di tanti utenti che hanno deciso di commentare su X. “Nemmeno la stampa viene risparmiata…” scrive qualcuno, “Solidarietà e un abbraccio (…) i giornalisti di guerra rischiano la pelle” scrive qualcun altro e ancora: “Grande solidarietà e vicinanza a tutti i reporter e alle loro troupe che rischiano la vita tutti i giorni per darci una corretta e importante informazione … cordoglio per l’autista che è mancato”.

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