Vianello non arretra: “Non sono mai riuscito ad apprezzarla”
Nonostante il tentativo di riequilibrare il dibattito, il giudizio di Edoardo Vianello è rimasto invariato. Ha raccontato di aver conosciuto Ornella Vanoni già nel 1959, quando era fidanzata con Lucio Ardenzi, descrivendola come una persona simpatica nella vita privata. Ma, dal punto di vista artistico, il suo fastidio non è mai venuto meno. «Quando la sentivo cantare mi dava proprio fastidio», ha ribadito, spiegando di vedere in lei una grande interprete, ma non una voce sincera. Secondo Vianello, Vanoni “recitava”, faceva l’attrice anche quando cantava, e questo lo ha sempre tenuto a distanza dalla sua musica. Una posizione netta, coerente nel tempo, ma che stride con il consenso quasi unanime di cui l’artista ha goduto per tutta la carriera.


Il disagio in studio e il tentativo di mediazione
In studio, il clima si è fatto palpabilmente teso. Gli altri ospiti, visibilmente a disagio, hanno provato a dare una lettura meno tranchant alle parole di Vianello. In particolare Marco Predolin, nel tentativo di smussare gli angoli, ha ringraziato il cantante per la sua franchezza, sostenendo che quelle dichiarazioni avessero in qualche modo “umanizzato” Ornella Vanoni, restituendola non come un’icona intoccabile, ma come un’artista capace di dividere. Un’interpretazione che non ha convinto tutti, ma che ha cercato di chiudere il momento senza ulteriori scosse. Alla fine resta una certezza: ognuno ha diritto alla propria opinione, anche quando è controcorrente. Ma in un contesto di commemorazione, certe parole pesano di più. E dopo aver ascoltato quella storica esibizione, viene naturale chiedersi se davvero il giudizio di Vianello non dica più di lui che di Ornella Vanoni.