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Pagamento delle pensioni, ecco in quali casi può essere revocata dall’Inps

Il pagamento della pensione è un diritto che matura con il versamento dei contributi. I pensionati possono consultare online il cedolino e verificare l’importo dei trattamenti liquidati dall’INPS ogni mese. Ci sono però dei casi in cui la pensione può essere revocata per 4 mesi: vediamo i più frequenti, quelli più eclatanti. (continua a leggere dopo le foto)

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Pagamento delle pensioni, in quali casi può essere revocata dall’Inps

In genere  il pagamento di una pensione non può essere bloccato. Si tratta di un diritto derivante dal versamento di contributi nel tempo e dunque garantito dalla legge. Vi sono però dei casi per i quali scatta la sospensione dei pagamenti o la riduzione dell’assegno. Uno dei più noti di sospensione del pagamento della rendita è quello legato ai redditi. Nel caso delle pensioni anticipate con quota 100, ad esempio, la sospensione del pagamento scatta al superamento della soglia di reddito da lavoro di 5.000 euro. Il divieto di cumulo è però previsto anche per altre prestazioni, come quelle erogate dall’Inps per gli assegni di invalidità civile. Nel caso delle pensioni di reversibilità, in presenza di redditi superiori a determinate soglie, i titolari della prestazione previdenziale si vedono invece ridurre l’erogazione dell’importo previdenziale. (continua a leggere dopo le foto)

Quando è prevista la sospensione dell’assegno previdenziale

La sospensione dell’assegno previdenziale riguarda anche tutti i pensionati che vivono all’estero e non presentano il certificato d’esistenza in vita. In quel caso la pensione viene sospesa e poi eliminata. Ma quello senza dubbio più frequente di blocco della pensione riguarda i casi di pignoramento. Secondo la normativa vigente, tuttavia, è possibile pignorare le pensioni solo in parte e in base all’importo. (continua leggere dopo le foto)

Quali sono i limiti di pignoramento secondo la legge

Esistono dei limiti di pignoramento previsti dalla normativa vigente e in base all’importo mensile sono: un decimo per gli assegni previdenziali che superano i 5.000 euro; 1/7 per le pensioni di importo compreso tra i 2.500 ed i cinquemila euro;
un quinto per le pensioni di importo fino a 2.500 euro. È previsto poi un limite al di sotto del quale non è possibile pignorare l’assegno: stiamo parlando dell’1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. (continua a leggere dopo le foto)

Pagamento delle pensioni, la data da tenere a mente

Come ricorda anche “Letto Quotidiano” in un articolo di stamani tutti i pensionati hanno ricevuto una raccomandata nella quale è specificato che il 15 settembre 2022 è la data di scadenza per inoltrare i redditi da dichiarare. Nel caso di mancata comunicazione l’Inps può procede alla revoca dell’assegno previdenziale. Leggi anche l’articolo —> Allarme in Italia: l’acqua è contaminata. Molti turisti finiscono in ospedale: cos’è successo

 

 

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