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Allarme conto corrente, attenzione alla nuova regola: si rischiano 15mila euro di multa

Dal primo luglio 2022 c’è stato un nuovo inasprimento delle regole sull’uso del contante. Queste misure sono destinate ad ostacolare l’evasione fiscale. Tutto questo potrebbe portare a nuove limitazioni legate anche all’uso dei bancomat. Di fatto, i limiti coinvolgono in modo indiretto i conto correnti e i prelevamenti al bancomat, e sono destinati a costringere i cittadini a rispettare il regime degli acquisti tracciabili, quindi effettuati con moneta elettronica. Vediamo nel dettaglio che cosa sta accadendo in Italia. (Continua a leggere dopo la foto)

Allarme conto corrente, attenzione alla nuova regola: si rischiano 15mila euro di multa

Tutto questo serve per ostacolare l’evasione fiscale, infatti la correlazione tra la riduzione del contante in circolazione e il maggior utilizzo di pagamenti tracciabili conduce più rapidamente di quanto non avvenga attualmente alla individuazione di redditi “extra”, ovvero di redditi in nero, non riportati nelle dichiarazioni dei redditi. Il governo italiano si propone pertanto di potenziare il canale dei dispositivi di tracciabilità relativi all’acquisto di beni e servizi. La maggior parte delle iniziative sul limite del contante sono state anticipate nella Gazzetta Ufficiale n. 157/2019. Il governo italiano ha ristretto le soglie di pagamenti da 1.999,99 euro, validi fino al 31 dicembre 2021, al limite di 999,99 euro. Inoltre, chi dimentica di comunicare l’anomalia all’agenzia delle entrate rischia  multe che vanno dai 3.000 sino ad arrivare a 15 mila euro. (Continua a leggere dopo la foto)

Cos’è un conto corrente?

Il conto corrente è uno strumento tecnico bancario che indica generalmente il deposito di denaro da parte del titolare/possessore del conto, comunemente detto correntista, all’interno dell’istituto di credito, e che consente l’utilizzo di moneta bancaria, del cosiddetto denaro elettronico ed altri strumenti finanziari da parte del titolare stesso. Il conto corrente viene utilizzato sia dai soggetti privati che dalle aziende. I primi lo adoperano principalmente per la canalizzazione dello stipendio, l’addebito delle utenze e come forma impropria di risparmio; le aziende lo utilizzano invece per convogliare i flussi di denaro (incassi e pagamenti) nazionali ed internazionali attraverso i bonifici. Esso permette quindi di utilizzare tutti gli strumenti che sostituiscono il denaro contante (assegni, carte di credito, bonifici) e servizi di home banking.

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