Le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina si ripercuotono anche lontano dai luoghi di battaglia. Purtroppo, come avviene da secoli, in casi del genere si creano sempre due schieramenti ben distinti. Ci sarà sempre chi patteggerà per uno e chi per l’altro, portando così il conflitto anche in strada e tra civili. Un caso decisamente assurdo è avvenuto in queste ore in Italia. Per la precisione lungo l’autostrada A4 tra Rovato e Palazzolo che ha visto protagonisti due cittadini ucraini che hanno però posizioni ideologiche e politiche diverse: uno filogovernativo e l’altro separatista, originario del Donbass. (Continua a leggere dopo la porta)
Brescia, orrore in autostrada: ucraino filorusso accoltella connazionale filogovernativa
La guerra nel cuore dell’Europa sembra averci riportato indietro di quasi 100 anni, quando il mondo era alle prese con i due più Grandi Conflitti della storia. Come accade nei racconti racchiusi nei libri di storia, anche adesso durante lo scontro tra Russia e Ucraina c’è chi si schiera da una parte e chi d’altra, dando così inizio a dei contrasti tra la popolazione. Un episodio decisamente spiacevole sarebbe avvenuto in Italia in un’area di sosta Sebino Sud tra Palazzolo e Rovato, lungo l’autostrada A4. Un autotrasportatore ucraino filorusso avrebbe accoltellato verso le 19 di ieri 26 Febbraio 2022 una sua connazionale filogovernativa. Il condizionale è d’obbligo perché la vicenda è tutta ancora da ricostruire e chiarire. La vittima sarebbe stata trasferita in codice rosso al Civile di Brescia e le sue condizioni sembrerebbero esseri gravi ma non sarebbe in pericolo di vita. Per il responsabile invece dovrebbe essere scattato l’arresto. (Continua a leggere dopo la foto)
Una situazione a dir poco scioccante
Come avvenuto durante i vari conflitti nel corso della storia, è inevitabile anche in questo caso che le decisioni dei potenti si ripercuotano contro la popolazione. Mentre Putin combatte contro l’Ucraina, in tante città della Russia si sono tenute delle manifestazioni contro l’invasione ordinata dal leader del Cremlino, che in patria ha vietato di parlare della guerra: ufficialmente si tratta di una “operazione speciale” contro quei “tossicodipendenti e neonazisti” del governo ucraino. Nel frattempo a causa delle manifestazioni, sono finite in manette oltre 3.000 persone.