Sono passati ben dieci anni dalla scomparsa di Roberta Ragusa. Nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 la 45enne residente a San Giuliano Terme in provincia di Pisa spariva nel nulla senza lasciare una traccia. Il suo corpo, infatti, non è mai stato ritrovato. Dopo anni di indagini sono ancora tanti i misteri che ruotano intorno a questa improvvisa scomparsa e ora un nuovo teste potrebbe riaprire il caso. Vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo in questi ultimi giorni. (Continua a leggere dopo la foto)
Caso Roberta Ragusa, dopo dieci anni dalla sua scomparsa emergono nuovi dettagli
Nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 Roberta Ragusa spariva da San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. Nonostante le indagini gli inquirenti non hanno mai ritrovato il suo corpo. Il marito Antonio Logli è stato accusato d’omicidio ed è stato condannato a 20 anni di reclusione. A dieci anni dalla scomparsa, il caso potrebbe essere riaperto grazie ad un nuovo teste. La criminologa Anna Vagli, intervistata da Fanpage, ha dichiarato: «Abbiamo individuato una pista alternativa a quella ricostruita dall’accusa e presto il nostro lavoro verrà depositato in Corte d’Appello a Genova».
La nuova ipotesi è che Roberta possa essere fuggita all’estero, come lascerebbero intendere le dichiarazioni di un nuovo testimone e alcune frasi scritte al tempo dalla donna su un diario. L’avvocato Nicodemo Gentile della famiglia Ragusa ha, invece, dichiarato: «A lungo abbiamo chiesto a Logli di far ritrovare i resti della mamma di Gello. La sua colpevolezza è certificata dalla giustizia italiana. Le indagini ci hanno svelato un mondo non apparente in cui questa donna era imprigionata. Alla fine questa violenza psicologica le ha procurato la morte». (Continua dopo la foto)
Le parole della donna nel diario
Tra le prove in possesso degli inquirenti anche un diario appartenuto a Roberta Ragusa. La donna aveva sposato Antonio Logli quando aveva 28 anni, ma nel corso del tempo il loro matrimonio era naufragato. In una lunga lettera lei aveva cercato di comunicare al compagno il suo profondo disagio: «So che odi leggere per cui interrompo subito questo fiume di parole che ti lascerà sicuramente indifferente. Tu non ti accorgi che io vivo la vita fuori dalla mia vita e che i miei occhi guardano occhi che non guardano i miei. Sono stanca, stanca, stanca, stanca dei battibecchi sui soliti quotidiani argomenti, stufa di chiederti quello che qualsiasi compagno con un po’ di buon senso capirebbe al volo esasperata dal tuo modo di rispondere sempre fingendo di non capire o travisando la realtà dei fatti. Se tu avessi anche solo un briciolo di sensibilità ti chiederesti: “Ma cosa ho dato, cosa sto dando di me stesso alla mia compagna, mi preoccupo di ciò che pensa, prova, desidera?’».