Il costo del carburante è tornato a salire e così monta il pericolo di uno sciopero dei benzinai. Sono giorni in cui non si parla d’altro e gli Italiani spaventati si chiedono se ci sarà ed eventualmente quando prenderà il via. Inutile dirlo, in questo momento storico così delicato, uno sciopero nazionale non farebbe altro che creare ulteriori disagi del caro prezzi. Oltre a dover pagare sempre di più per il rifornimento, dunque, automobilisti, motociclisti e camionisti potrebbero anche a stretto giro essere impossibilitati a riempire il serbatoio dei propri mezzi. (continua a leggere dopo le foto)
leggi anche l’articolo —> Cosa succede se non si pagano le bollette di luce e gas?
Sciopero benzinai a settembre, ci sarà o no? Gli ultimi aggiornamenti
Al momento però i gestori non hanno dato nessuna comunicazione di chiusura dei distributori di carburante a livello nazionale. Tutto sembra ancora funzionare tutto regolarmente anche in autostrada. Ma lo spettro di uno sciopero è reale, come scrive stamane “Il Messaggero”: “Il motivo che avrebbe potuto scatenare una ipotesi di sciopero da parte dei gestore delle pompe di rifornimento è quello dei nuovi rincari sul carburante, che stanno portando i prezzi a livelli da record mai raggiunti prima. Ma, come detto, non c’è alcun annuncio ufficiale di uno sciopero nell’immediato, mentre si attende di capire quali saranno le prossime mosse del Governo per arginare il caro-carburante”. (continua a leggere dopo le foto)
Il taglio delle accise è stato prorogato fino al prossimo 5 ottobre
Il taglio delle accise è stato prorogato fino al prossimo 5 ottobre del 2022. A renderlo noto i Ministri dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, e quello per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Il prezzo di benzina, diesel, GPL e metano al distributore resterà così più basso almeno per un altro mese con i 30 centesimi di sconto sul carburante. Ma non è abbastanza a quanto pare. Le voci di uno sciopero imminente si rincorrono. (continua a leggere dopo le foto)
L’incognita sul gasdotto Nord Stream
Negli ultimi giorni di febbraio i prezzi dei carburanti si sono alzati notevolmente, nello specifico da quando la Russia ha dato il via all’invasione dell’Ucraina e l’Europa ha reagito disponendo le prime sanzioni nei confronti di Mosca. “Per adesso si cerca di capire cosa succederà a livello internazionale, gli occhi sono tutti puntati sull’incognita costituita dal gasdotto Nord Stream e dalle decisioni che prenderà la russa Gazprom”, scrive “Il Messaggero”. Staremo dunque a vedere. Leggi anche l’articolo —> Reddito di cittadinanza, ecco i casi in cui si rischia di perderlo