Ci sono degli aggiornamenti importanti sul caso della piccola Elena Del Pozzo, la bimba uccisa a 5 anni dalla mamma Martina Patti in un campo in provincia di Catania. Le indiscrezioni arrivano dal programma “Mattino 5”, in onda su Canale 5. La bambina avrebbe provato a difendersi dalla mamma killer. La bimba pare abbia addirittura invocato il nome della madre, chiedendo aiuto. Probabilmente non rendendosi conto che a ferirla mortalmente fosse proprio lei, la donna che avrebbe dovuto proteggerla da tutto e tutti. (continua a leggere dopo le foto)
Elena Del Pozzo, il retroscena choc: cosa gridava la bimba mentre moriva
Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire gli ultimi istanti di vita di Elena Del Pozzo. Non è ancora chiaro come siano andate le cose. Le forze dell’ordine non si spiegano come Martina Patti non abbia neanche cercato di infliggere una morte meno dolorosa alla figlia. A “Mattino 5”, ospite di Federica Panicucci, la criminologa Anna Vagli, che ha chiarito il motivo delle tracce ematiche nella casa della donna e sui suoi indumenti: “Sangue trovato in casa è da riporto, un sangue da ripulitura, avrà avuto i vestiti intrisi di sangue, ma il fatto che l’ha imbustata e colpita da dietro nella sua ottica l’ha fatto per sporcarsi il meno possibile”, ha affermato l’esperta. (continua a leggere dopo le foto)
Elena Del Pozzo, cosa è saltato fuori sugli ultimi istanti di vita
Emanuele Canta, inviato sul posto, ha riportato a “Mattino 5” anche le novità sugli ultimi elementi rivenuti: “Non è stato trovato sangue nella buca perché la bimba avrebbe messo una busta in testa, forse per gioco, e questa busta avrebbe dei fori compatibili con le coltellate. Martina non ha voluto vedere la scena o forse ha voluto sporcarsi il meno possibile ed è stato trovato del sangue copioso sulla maglia di Elena, poi la bimba ancora agonizzante è stata messa nella fossa, e il gip ha escluso una incapacità di intendere e di volere della donna”. (continua a leggere dopo le foto)
Martina Patti avrà avuto dei complici?
“Tra i tanti ‘non ricordo’ Martina ricorda benissimo di aver fatto tutto da sola, e questa sottolineatura ha anche un po’ insospettito gli investigatori perché lei lo dice più volte, sembra quasi voler allontanare qualsiasi sospetto. Gli investigatori stanno capendo se ha potuto scavare questa buca da sola, è un terreno vulcanico e duro, e la difficoltà è importante. Diventa difficile andare in profondità, è un terreno che ritorna sulla sua posizione e aver creato quella buca così profonda… Anche pensando al tempo necessario per scavare una buca così importante fa pensare ad una premeditazione”, ha detto sempre Canta. Quindi non si può escludere ancora del tutto la presenza di un complice. Leggi anche l’articolo —> “Quarto Grado”, le anticipazioni di stasera: svolta sul caso di Elena Del Pozzo