Il termine frigorifero deriva dall’unione del tema latino frigor, “freddo”, con il verbo “fero”: quindi che porta/genera freddo. È un elettrodomestico la cui funzione è la conservazione del cibo attraverso l’impiego di una camera isolata dall’esterno in cui è praticata una condizione di bassa temperatura termoregolata: in questo modo si rallenta la cinetica delle molecole, e quindi la crescita dei batteri e la decomposizione degli alimenti. Che dire? Uno strumento indispensabile in cucina, ma che consuma molta energia. In un momento come questo dove le bollette sono altissime, vi sveliamo un semplice trucchetto per risparmia sul consumo del frigo. (Continua a leggere dopo la foto)
Frigorifero, ecco il tasto segreto che ti fa dimezzare la bolletta: nessuno lo sapeva!
Il frigorifero è uno degli elettrodomestici più usati in cucina, sempre attivo 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Fondamentale nel funzionamento corretto del frigo è l’impostazione della temperatura corretta, che deve essere regolata a seconda della stagione e della necessità. Gli esperti consigliano di andare da +4°C ad un massimo di +6°C. Se la temperatura rispetta le linee guida impostandola in base alle necessità noteremo un risparmio anche sulla bolletta a fine mese. Ovviamente, le tipologie di elettrodomestico sono diverse e le temperature possono essere regolate a mano oppure con un tastino digitale. Se viene lasciata sempre la stessa temperatura, il costo dell’energia elettrica sulla bolletta sarà triplicata perché il frigo spingerà e consumerà per adattarsi ai gradi che ci sono all’esterno. (Continua a leggere dopo la foto)
La nascita del frigo
Un rudimentale esempio di frigorifero lo aveva la scrittrice Mary Randolph nella sua pensione di Richmond, inaugurata nel 1807. Durante il XIX secolo la «conquista del freddo», ossia l’invenzione della macchina frigorifera, rivoluziona il settore della conservazione degli alimenti. Il primo brevetto di tale macchina, di cui si abbia oggi copia cartacea originale integrale, è datato 6 maggio 1851 ed è ad opera dello statunitense John Gorrie. Successivi perfezionamenti furono apportati dal tedesco Windhausen, dall’inglese Reece e dal francese Charles Tellier. A differenza di Gorrie, questi ultimi realizzarono un «ciclo chiuso» con recupero del gas evaporato, che il primo perdeva completamente.
Sul piano alimentare tutto questo significò il superamento delle tecniche tradizionali di conservazione (per salagione, per essiccazione, ecc.), la cui caratteristica comune era quella di alterare le qualità nutrizionali e organolettiche degli alimenti. Il primo frigorifero domestico, del 1913, era in realtà un armadio in cui doveva essere caricato del ghiaccio. Nel 1915 lo statunitense Alfred Mellowes fu il primo a realizzare frigoriferi analoghi a quelli moderni, ossia dotati di un compressore che produce il freddo localmente e autonomamente. L’idea si rivelò talmente buona da spingere tre anni dopo la General Motors ad acquisirne i diritti e inaugurare una produzione in serie col marchio Frigidaire.