Luigi Di Maio non fa più parte del Movimento 5 Stelle. Il politico è stato uno dei fautori del partito, ma l’arrivo di Giuseppe Conte l’ha lentamente allontanato. Dopo l’addio al M5S, sui social si è scatenata una vera e propria bufera nei suoi confronti. Già prima Di Maio non era ben visto da una fetta della popolazione, adesso si moltiplicano le critiche e le provocazioni nei suoi confronti. In questo articolo vi spieghiamo tutto quello che è successo. (Continua dopo la foto…)
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Chi è Luigi Di Maio
Luigi Di Maio è un noto politico, nato ad Avellino il 6 luglio 1986. Dal 5 settembre 2019 è ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, prima nel governo Conte II, e poi nel governo Draghi. È uno storico esponente del Movimento 5 Stelle, partito fondato da Beppe Grillo. È stato eletto deputato nella XVII legislatura, ricoprendo il ruolo di vicepresidente della Camera, il più giovane nella storia repubblicana. Sotto la sua guida, il M5S ha ottenuto quasi il 33% dei voti ed è stato rieletto deputato nella XVIII legislatura. Ha ricoperto le cariche di ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali, nonché vicepresidente del Consiglio dei ministri, nel governo Conte I, quindi ministro degli esteri nei successivi esecutivi. La sua storia con il Movimento 5 Stelle, però, è terminata nel giugno 2022 a seguito di progressive divergenze con il partito, da cui si era dimesso come capo politico già all’inizio del 2020. Ha fondato un proprio partito denominato Insieme per il futuro. (Continua dopo la foto…)
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Bufera sui social dopo l’addio al M5S
Alcuni italiani non hanno digerito l’addio di Luigi Di Maio al Movimento 5 Stelle. Sui social si è scatenata una vera e propria bufera. Il fondatore del nuovo partito Insieme per il futuro è protagonista di alcuni meme irriverenti. Prima per molti era “Giggino ‘a cartelletta”, come era solito chiamarlo Beppe Grillo, adesso invece è stato denominato “Giggino ‘o traditore”. Per alcuni, infatti, la scelta di lasciare il partito, di cui è stato uno dei massimi esponenti, è stato un vero e proprio tradimento. Per superare la concorrenza nelle prossime elezioni, dunque, Luigi Di Maio dovrà riportare dalla sua parte quella fetta di popolazione che adesso lo vede come un traditore. Sarà un compito arduo, ma non impossibile.