Arriva la mega rivoluzione in Italia per quanto riguarda i semafori. Gli automobilisti dovranno dire addio ai “vecchi” semafori. Già tra qualche mese arriveranno i semafori “intelligenti”. I comuni, però, avranno a disposizione due anni per mettersi in regola. Ma cosa sono i semafori “intelligenti”? Se siete curiosi di sapere cosa succederà in Italia, vi consigliamo di leggere l’articolo fino alla fine. (Continua dopo la foto…)
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Semafori, cambia tutto in Italia
Cambiano i semafori in Italia: il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha firmato il decreto che introduce i “semafori intelligenti“. I nuovi dispositivi potrebbero approdare nelle strade italiane già a partire da questo mese, mentre in alcuni capoluoghi di provincia già sono presenti. In ogni caso, i comuni avranno a disposizione due anni per mettersi in regola. I nuovi dispositivi, però, non saranno installati su tutte le strade. Il testo del decreto appena firmato, infatti, specifica che in alcune situazioni il posizionamento dei nuovi “semafori intelligenti” potrà avvenire a seconda della volontà e del giudizio degli enti proprietari o gestori delle strade. Si tratta di un importante passo in avanti per l’Italia, che cerca di mettersi allo stesso livello delle altre nazioni europee. Ma che cosa sono i “semafori intelligenti”? Se siete curiosi di saperlo allora leggete l’articolo fino alla fine. (Continua dopo la foto…)
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Cosa sono i “semafori intelligenti”
Il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha firmato il decreto che introduce i “semafori intelligenti” sulle strade italiane. Ma che cosa sono? Si tratta di dispositivi dotati di un countdown in grado di mostrare il tempo effettivo per l’accensione della luce rossa, verde e gialla. In sostanza, prima che la luce si accenda, inizia un conto alla rovescia che ci permette di sapere il tempo che abbiamo a disposizione per attraversare la strada. Ciò ovviamente mira a diminuire gli incidenti che vedono coinvolti pedoni e ciclisti. Il testo del decreto specifica che in alcune situazioni devono essere obbligatoriamente installati, mentre in altre la decisione spetta agli enti proprietari o gestori delle strade. I comuni avranno due anni di tempo per mettersi in regola. In alcune città i nuovi dispositivi sono già stati installati.