Addio a Valentina Tomada, chi è la famiglia: tutto sulla sua vita privata
Tra le sue passioni più intime, spiccava il giardinaggio, con una predilezione per le orchidee: “Le curo con amore e loro mi ringraziano con fioriture continue”. Anche i suoi gusti letterari dicevano molto: amava romanzi intensi e profondi come Il profumo di Süskind, Il lupo della steppa di Hesse, Molto forte, incredibilmente vicino di Foer e La solitudine dei numeri primi di Giordano. (continua a leggere dopo le foto)

L’ironia spiazzante, l’amore per la casa e i gusti letterari
Ma il vero tratto distintivo di Valentina Tomada era l’ironia spiazzante con cui guardava se stessa. Si definiva un “Acquario con ascendente Scorpione”, quindi sognatrice e piena di idee, ma anche capace di “pungere” se qualcosa la irritava. Si descriveva come “un pezzo di pane, con la Nutella pure”, pur riconoscendo di essere complessa, come ogni donna. E non risparmiava autocritica: si definiva “casinista, incazzosa, insofferente”, si dava soprannomi come “Entropia” o “Macchia d’olio”. Fino all’ultimo ha mantenuto il suo tono pungente e autoironico: il 21 marzo scriveva, con il sorriso tra le righe, “non mi fate passare per la leonessa guerriera, perché mi arrabbio davvero…”. Una donna vera, che non aveva paura di mostrarsi nella sua totalità: brillante, caotica, affettuosa e lucidamente consapevole di sé.