Pochi giorni fa il professor Massimo Galli ha dichiarato in diretta Tv di essere risultato positivo al Covid-19 durante il periodo delle vacanze natalizie. Nel corso della puntata di Agorà di oggi, 10 Gennaio 2022, su Rai 3, si sono alzati i toni della conversazione tra l’infettivologo Massimo Galli e l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi. La discussione si è presto trasformata in un vero e proprio scontro sul tema degli anticorpi monoclonali, grazie ai quali l’infettivologo di recente è guarito dal virus. Vediamo nel dettaglio cos’è accaduto in trasmissione. (Continua a leggere dopo la foto)
“Agorà”, Galli e Ceccardi duro scontro in tv sul tema degli anticorpi monoclonali
Massimo Galli subito dopo Capodanno ha iniziato ad accurare dei sintomi simili all’influenze, poi il tampone ha chiarito che si trattava di Covid-19. Grazie alle tre dosi di vaccino e agli anticorpi monoclonali il noto infettivologo è guarito e oggi è tornato a parlare anche in TV su Rai 3 a Agorà. Durante la trasmissione ha avuto anche un duro scontro con Susanna Ceccardi su questo delicatissimo tema. Galli ha esordito: «Il concetto è che quelli che hanno determinati fattori di rischio, se presi nella prima settimana dall’esordio dei sintomi e la diagnosi dell’infezione, ‘possono’ avere beneficio da un trattamento non risolutivo come gli anticorpi monoclonali». La Ceccardi allora ha chiesto: «Come mai dopo cinque giorni dalla febbre del 3 è qui in televisione, se i monoclonali non servivano a niente?». A questo punto Galli ha ricordato: «Perché cara mia ho fatto tre vaccinazioni, altrimenti sarei crepato, alla faccia di quelli come lei e certi giornalisti che devono per forza dire il contrario». Nonostante ciò la discussione è andata avanti. (Continua dopo la foto)
Una discussione infinita
Dopo al risposta di Galli, Susanna Ceccardi ha affermato che “tanta gente vorrebbe i monoclonali ma non sono disponibili. Ci sono per tutti i malati gravi i monoclonali in Italia?”. Il professor Massimo Galli ha risposto: «Per i malati gravi, dopo la prima settimana di infezione, i monoclonali non servono. Il fatto di averli per tutti è un altro discorso, non dipende da me, dipende da questioni su cui posso essere assolutamente d’accordo. Avremmo avuto bisogno di maggiore approvvigionamento». Infine, l’infettivologo ha precisato: «Chi ce lo aveva detto che l’unico utile contro Omicron è il Sotrovimab (un tipo di monoclonale), perché gli altri due disponibili non servono?».