Il delirio prima dell’esibizione: “Mi ha urlato i passi”
Il momento più surreale, però, la Delogu lo ha raccontato riferendosi ai minuti immediatamente precedenti alla performance. «Ero sotto controllo medico, piena di medicinali. A un certo punto mi scappava da ridere: pensavo se svengo o vomito in pista, quanti meme usciranno fuori?». Il suo maestro, Nikita, era terrorizzato che la partner potesse mancare un appoggio o sbagliare un passo fondamentale. E in effetti è quasi successo:
«Me ne ero dimenticati metà. Per tutta la coreografia lui mi urlava i passi».
Un quadro che fa capire quanto quella esibizione fosse sospesa sul filo di un equilibrio fragilissimo. Solo una volta terminata la puntata, con la certezza di avere in tasca i punti necessari per la semifinale, Andrea ha finalmente ceduto alla stanchezza. «Siamo scappati appena finiti i coni. La resistenza era finita. Mi spiace non aver preso i punti extra, ma faremo di tutto per arrivare in finale».

Oltre la pista: una prova di resistenza e fragilità
Così, dietro la patina luccicante del sabato sera, emerge una storia diversissima da quella che il pubblico ha visto. La storia di una donna che si è trovata a combattere su due fronti: quello della gara e quello del proprio corpo. Una storia che oggi, alla luce dei fatti, aggiunge un nuovo strato di significato al percorso della Delogu in questa edizione di Ballando.
Determinazione, fragilità, incoscienza e passione si intrecciano in un racconto che restituisce un’immagine più umana, più reale, più complessa della protagonista. E ricordano a tutti che dietro una coreografia perfetta può nascondersi un cuore che batte troppo forte, una febbre che sale o un dolore che non lascia tregua. Eppure si va in scena lo stesso, anche quando la notte finisce in ospedale.