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Attentato Ranucci, svolta nelle indagini: da non crederci!

Collegamenti con episodi precedenti all’attentato a Ranucci

La stessa Panda nera sarebbe stata segnalata in un episodio precedente, avvenuto lo scorso agosto, quando la residenza estiva di Ranucci fu violata. Gli inquirenti ipotizzano che il giornalista fosse seguito da tempo, dato che l’attentato si è verificato la sera stessa in cui era rientrato dopo una presentazione pubblica. Un esperto di esplosivi, intervistato da il Giornale, ha sottolineato che la costruzione dell’ordigno indica la mano di uno specialista, spesso riconoscibile da una “firma” tecnica. È attesa la relazione dei Ris sull’esplosivo impiegato.

Piste investigative e ipotesi sui mandanti

Nel corso dell’audizione in procura con il pm Villani e il procuratore capo Francesco Lo Voi, Ranucci ha fornito elementi rilevanti sulle possibili origini del gesto. Le indagini si focalizzano su gruppi criminali già oggetto delle sue inchieste: il cartello di Sinaloa in Messico, con collegamenti alla mafia albanese; la ‘ndrangheta e le sue attività nel settore eolico; i clan tra Ostia e Torvajanica, avvezzi all’utilizzo di esplosivi; e l’estrema destra romana, legata anche agli ambienti ultras e a figure come Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Il giornalista ha escluso con decisione la pista politica, dichiarando: “stupidaggini”. La natura del reato contestato evidenzia la gravità della matrice mafiosa e organizzata considerata dagli investigatori.

Minacce e reazioni politiche

Dal 2021 Ranucci ha denunciato 11 episodi di minacce, tra cui lettere anonime — l’ultima del 2 giugno 2024 riportava: “Se dai altre informazioni sul caso ti ammazziamo” — e il ritrovamento di proiettili di P38. La lentezza delle indagini, a distanza di settimane dall’attentato, ha suscitato interventi in ambito politico. Il senatore Alberto Balboni di Fratelli d’Italia ha espresso preoccupazione sulle colonne de il Giornale e ha presentato un’interrogazione formale al ministro della Giustizia Carlo Nordio sui progressi investigativi.

Le forze dell’ordine proseguono con l’analisi dei movimenti della Panda nera e le verifiche forensi sull’esplosivo, nel tentativo di chiarire l’identità degli esecutori e dei mandanti di un gesto che rappresenta una grave intimidazione contro il giornalismo d’inchiesta.

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