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Addio a Beppe Vessicchio, la notizia sui funerali spiazza: “La famiglia ha deciso così”

Un’eredità fatta di passione e umiltà

Tra i tanti omaggi, spicca quello del collega Enrico Melozzi, che con lui condivise il podio a Sanremo: «Non esistono eredi. Nella musica non si subentra, si serve. E lui ha servito la musica per tutta la vita, con umiltà, competenza, rigore e ironia». Anche Ron, con cui Vessicchio stava preparando un tour teatrale previsto per marzo 2026, ha ricordato un amico fraterno: «Stava lavorando agli arrangiamenti anche in ospedale. Se n’è andato un fratello». Un tributo che riassume il legame profondo tra il Maestro e i suoi colleghi, per i quali rappresentava non solo un riferimento artistico, ma anche un esempio di eleganza e dedizione assoluta.

L’ultimo dono: Mozart spiegato ai ragazzi

Solo pochi giorni fa, il 28 ottobre, era uscito il suo ultimo libro per ragazzi, Bravo, bravissimo. La musica di Mozart. Il fanciullo geniale (DeAgostini), in cui Vessicchio raccontava ai più giovani la vita e le passioni del grande compositore austriaco. Un progetto che rifletteva la sua visione più autentica: avvicinare le nuove generazioni alla musica, educarle alla bellezza e alla curiosità. Con la sua scomparsa, l’Italia perde una delle voci più pure della sua cultura musicale, un direttore d’orchestra capace di emozionare con uno sguardo, un gesto, una nota. Maestro, la sua bacchetta ha smesso di muoversi, ma la sua musica continuerà a farlo nei ricordi, nelle note, nei cuori di chi l’ha amato. Addio, Peppe Vessicchio.

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