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Can Yaman, la rivelazione a sorpresa del regista di “Sandokan”: ”Appena l’ho visto in camerino…”

Personaggi tv. ”Appena l’ho visto in camerino…”. Can Yaman, arriva la rivelazione del regista di “Sandokan” – Certe scene succedono lontano dai riflettori, nei corridoi stretti degli studi, quando la tensione corre più veloce dell’adrenalina. È lì che, poche ore prima del debutto, Jan Maria Michelini ha capito di aver trovato il suo Sandokan.

Un debutto da record per la nuova Tigre della Malesia

Can Yaman era nel camerino, circondato dai costumi di scena: si discuteva se mettere o no il turbante, quanta intensità dare allo sguardo con il kajal. E poi, d’improvviso, l’attimo decisivo: l’attore si è presentato con la veste rossa delle prime scene. «È stato bellissimo», racconta Michelini a Oggi. «In quel momento mi sono detto: È proprio lui». Una folgorazione che ha preceduto un esordio esplosivo. La prima puntata non ha lasciato margini ai dubbi: quasi 5,8 milioni di spettatori e un impressionante 33,8% di share. Numeri che riportano alla memoria l’impatto culturale del Sandokan del 1976 con Kabir Bedi, ma che allo stesso tempo certificano che il pubblico era pronto a una nuova interpretazione del mito. Il volto internazionale di Yaman ha attirato curiosi e appassionati, mentre la regia di Michelini ha cucito addosso al personaggio una dimensione visiva moderna, epica, muscolare. Un mix che ha funzionato fin dal primo minuto.

«Serviva forza, ma anche umanità»

Nel raccontare la scelta del protagonista, Michelini insiste su una doppia qualità: la fisicità dell’eroe d’azione e la profondità emotiva. «Serviva qualcuno con la presenza scenica di un guerriero, ma anche capace di mostrare umanità», spiega. La sorpresa, per il regista, è stata proprio la capacità di Yaman di far emergere l’emotività del personaggio più che in qualsiasi altro ruolo precedente. Anche perché, a differenza di molte produzioni contemporanee, le scene d’azione sono state girate senza controfigure. Ogni salto, ogni colpo di machete, ogni immersione porta la firma dell’attore turco. Le riprese non sono state semplici, il regista ha svelato al settimanale «Oggi» qualche retroscena.

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