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Caso Yara, Roberta Bruzzone interviene su Bossetti

“Massimo Bossetti, un narcisista”

“L’aspetto interessante della serie però è proprio l’aspetto narcisistico di lui che si è consolidato di più, adesso indossa una maschera diversa. Adesso è l’eroe delle ingiustizie, il più grande caso di errore giudiziario della storia”, ha aggiunto la criminologa. In effetti guardando la serie in molti si sono chiesti se Bossetti fosse realmente colpevole. Ma su questo la Bruzzone non ha dubbi e ha anche spiegato il motivo per il quale lui non vorrebbe confessare il delitto. (Continua dopo le foto)

Roberta Bruzzone: “Perché Massimo Bossetti non confessa”

La criminologa ha spiegato che per confessare Massimo Bossetti “dovrebbe dire anche il movente, ossia il desiderio di abusare di una bambina di 13 anni. Questo è il vero ostacolo. Questo gli farebbe perdere una serie di sostenitori che ancora ha. Per fortuna adesso si sono ridotti drasticamente”, ha spiegato. “Dovrebbe fare i conti con questa parte della storia, cosa l’ha portato a scegliere una vittima con queste caratteristiche. Il movente alla base di quel terribile gesto è chiaramente di matrice parafilica. Lui ha approcciato Yara con quello scopo. Quindi ammettere il gesto significherebbe confrontarsi con questa parte della storia. Lui a mio modo di vedere ha una personalità dai tratti narcisistici che è capace di negare”. Cosa sia successo a Yara resta comunque ancora un mistero. Infatti ricordiamo che la 13enne aveva il DNA di Bossetti nelle mutandine ma non ci sono segni di violenza sessuale sul corpo.

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