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“Chi ha messo la bomba”. Attentato a Ranucci, la rivelazione shock di Bruzzone

Le indagini delle forze dell’ordine proseguono senza sosta

Le autorità stanno analizzando minuziosamente i resti dell’esplosivo e le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Gli investigatori non escludono alcuna pista, ma l’ipotesi principale rimane quella di una matrice intimidatoria, legata all’attività giornalistica di Ranucci. Gli elementi raccolti finora suggeriscono la presenza di un esecutore con competenze specifiche e una chiara motivazione.

Sigfrido Ranucci in primo piano dopo l'attentato
La criminologa Roberta Bruzzone commenta il caso Ranucci

Solidarietà dal mondo dell’informazione: Milena Gabanelli si esprime sull’accaduto

L’ex conduttrice di Report, Milena Gabanelli, ha commentato pubblicamente l’attentato: “È veramente terribile quello che è successo. Fare esplodere l’auto di un giornalista davanti a casa vuole dire una cosa sola: ‘Non ti devi più fare gli affari nostri’. Intimidire Sigfrido significa intimidire tutta la squadra (…) Non ce la farete a intimidirli”. Le sue parole sono state riprese da numerose testate e condivise da diversi professionisti dell’informazione, che hanno denunciato l’aumento delle minacce ai danni di chi si occupa di inchieste giornalistiche.

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Milena Gabanelli commenta l'attentato a Sigfrido Ranucci

Le indagini della Polizia Scientifica e della Digos

Le squadre della Polizia Scientifica e della Digos stanno lavorando per ricostruire la dinamica dell’attentato e raccogliere elementi utili all’identificazione degli autori. Le analisi tecniche in corso sull’ordigno e sulle tracce rinvenute potrebbero risultare determinanti per le indagini. Nel frattempo, Sigfrido Ranucci ha espresso gratitudine per la solidarietà ricevuta e ha ribadito la volontà di continuare il suo impegno nel giornalismo d’inchiesta: “Non arretreremo di un passo – ha dichiarato – perché la libertà d’informazione non può essere messa a tacere da una bomba”.

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