Il racconto di Totti: “È la prima volta che do un cazzotto in faccia a uno”
“È la prima volta che do un cazzotto in faccia a uno – racconta oggi Totti – Io con lui poi tra virgolette ci sono mezzo cresciuto, perché lui ha giocato con me quando ero giovane, uscivamo insieme e tutto quanto. Poi alla fine in quella partita mi ha gonfiato di botte. E all’improvviso mi dice: ‘Tanto Cristian non è tuo’, nel senso Cristian mio figlio. E lì mi ha fatto partire proprio. Allora mi so’ girato e gli ho fatto così: tum! (mima il gesto del cazzotto, ndr). Però pensavo… così tanto per… invece vabbè, cinque giornate mi hanno dato, niente di che…”


Cinque giornate di squalifica e le conseguenze dell’episodio
Il gesto costò a Totti una squalifica di cinque giornate, una delle più pesanti della sua carriera. Già nel 2005, pochi giorni dopo l’annuncio della sanzione, il calciatore aveva dichiarato pubblicamente che la sua reazione era stata provocata da un’offesa personale intollerabile. “È stato come ricevere una pugnalata. Ho reagito, sbagliando, ma perché sono stato offeso pesantemente a livello umano, come padre e come marito: mi è stata rivolta una frase vergognosa, irripetibile. I falli ci stanno, ma in campo bisogna essere uomini. Non ci ho visto più“, aveva affermato allora.
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La distanza degli anni e la ferita che resta
A distanza di vent’anni, Totti descrive oggi l’episodio con amarezza e consapevolezza. Il tempo ha attenuato la rabbia, ma non ha cancellato la ferita personale subita in campo. “Lì ho perso la testa“, ha confessato. L’accaduto rimane uno degli episodi più discussi della carriera dell’ex capitano giallorosso, che ancora oggi sottolinea quanto la famiglia sia sempre stata il suo punto di riferimento e la sua forza anche nei momenti più difficili.