Luigi Pelazza, fermato in Marocco: il racconto sui social
“All’arrivo, prima di scendere la polizia ci chiede i passaporti, a me, la mia famiglia e a tutti. Quando tocca a me, gli agenti si guardano e mi dicono che io non posso entrare. Mi dicono che è per un problema che avevo avuto nel 2017 con la polizia di Marrakech. Faccio mente locale e capisco che si trattava di un mio servizio girato per le Iene sulla prostituzione minorile”, ha raccontato Pelazza in un video pubblicato sui social. Pelazza ha scoperto di essere finito nella lista nera delle autorità marocchine e che per poter entrare nel paese nordafricano dovrebbe scrivere una lettera di scuse al re Mohammed VI. (continua a leggere dopo le foto)

“Non voglio entrare in polemica, rispetto le decisioni”
“Dovrò fare una lettera di scuse a sua maestà il Re. Lettera che io farò rivendicando però il motivo per cui ero stato lì e spiegando che denunciare le cose che non vanno in un paese non equivale a dichiararsi nemico di quel paese”, ha precisato l’inviato delle Iene. “L’ambasciatore italiano a Rabat, Armando Barucco, che voglio ringraziare pubblicamente perché si è speso per me tantissimo, ha cercato di spiegare alle autorità locali che si trattava di un servizio giornalistico e che non c’era intenzione di danneggiare l’immagine del paese”, ha aggiunto Pelazza. “Non voglio entrare in polemica con il Marocco. Rispetto le decisioni di ogni paese, ma è evidente che quel servizio ha dato molto fastidio. Ora devo capire cosa scrivere nella lettera di scuse al re, perché la mia unica intenzione è trascorrere una vacanza con la mia famiglia”, ha concluso.