Lo studio sempre aperto: una scelta di vita
L’impegno di Flavio Gaggero non si è mai limitato all’orario di lavoro. Lo studio di via Martiri della Libertà era spesso aperto anche oltre le undici di sera, accogliendo chiunque avesse bisogno di assistenza, senza distinzione. Questa disponibilità costante era mossa da una profonda convinzione: la salute è un diritto universale, non un privilegio per pochi.
La sua opera non si è fermata solo al quartiere di Pegli. Gaggero si è distinto anche per numerosi interventi in favore di migranti e profughi, offrendo gratuitamente le sue competenze a chi, altrimenti, non avrebbe avuto accesso a cure mediche. “Ho riempito i camioncini, mobilitato i rappresentanti farmaceutici, svuotato i fondi di magazzino – raccontava – perché queste persone hanno bisogno di tutto, non solo di cibo”. Questo spirito solidale lo ha portato a diventare un punto di riferimento anche per associazioni di volontariato e realtà locali impegnate nel sociale. Il legame con don Andrea Gallo, storico sacerdote e attivista, è stato particolarmente significativo. I due condividevano la visione di una società più equa e inclusiva, collaborando spesso per sostenere iniziative a favore dei più deboli. Il gesto di aprire lo studio a chiunque ne avesse bisogno, specialmente ai profughi di Ventimiglia, resta uno degli episodi più rappresentativi della sua carriera e del suo impegno civile.


Solidarietà concreta e testimonianze di umanità
Nel 2008, fu proprio lui a favorire la partecipazione di Beppe Grillo alla “Notte grigio topo”, un evento simbolo della rinascita sociale della zona, durante il quale Grillo annunciò la nascita del Movimento 5 Stelle. Un anno dopo, sempre grazie alla sua mediazione, anche Gino Paoli salì sul palco del Cep, rafforzando ulteriormente il legame tra cultura, solidarietà e territorio. Nonostante i rapporti con figure di spicco della politica italiana come Pier Luigi Bersani e lo stesso Grillo, Gaggero ha sempre preferito rimanere defilato, lontano dai riflettori e dai ruoli ufficiali. Solo nel 2020, all’età di 83 anni, accettò di candidarsi nella lista civica guidata da Ferruccio Sansa per la presidenza della Regione Liguria, sostenuta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e sinistra. Lo fece con leggerezza e autoironia: “Mi tormentava non sapere cosa farò da grande – raccontava ironicamente – mia moglie si è messa le mani nei capelli”.
In un’epoca caratterizzata dalla crescente burocratizzazione della sanità, Flavio Gaggero ha rappresentato un modello di medicina di prossimità, fondato sulla relazione diretta e sulla fiducia reciproca tra medico e paziente. La sua attenzione alle persone, più che alle malattie, ha contribuito a restituire dignità a chi spesso si sentiva ai margini.