Michela Miti senza pensione, senza cinema: “Quel che avevo l’ho speso per curare mamma”
Oggi Michela Miti non ha una pensione, né un’entrata stabile. L’unico sostegno è l’assegno di inclusione, oltre a piccoli diritti d’autore che definisce “roba di spiccioli”. I risparmi sono finiti, in gran parte usati per pagare cure e assistenza alla madre malata: «Era una parrucchiera, il mio punto di riferimento. Ho fatto quello che potevo per starle accanto». Sulle spalle le resta il peso di una fama lontana, a cui è difficile appoggiarsi nel presente.

Il ricordo di Fellini: “Quando mi vedeva diceva: ‘C’è Michelina, stop!’”
Nel mare di difficoltà, Michela conserva un ricordo che la fa sorridere: il suo rapporto con Federico Fellini. Il maestro del cinema italiano la volle sul set de “La città delle donne”, non per un ruolo importante, ma per qualcosa di più intimo e umano: «Era come se fossi sua figlia. Quando si arrabbiava con la troupe, mi chiamavano: “Corri, prova a calmarlo”. E lui appena mi vedeva, esclamava: “C’è Michelina, stop!”». Poi uscivano a fare una passeggiata, parlavano di Cinecittà, della vita, del cinema. Oggi, racconta, esce di casa con gli occhiali da sole, per non farsi riconoscere. Ma a chi la saluta per strada, risponde sempre con un sorriso.