Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

“L’ho persa così”. Fedez, non si era mai saputo: la rivelazione choc sull’adolescenza

La perdita della verginità: la confessione shock di Fedez

In un capitolo che sembra voler rovesciare l’immagine quasi da eroe in cui Fedez è spesso percepito, egli spiega, come riporta Fanpage:

“Non ricordo la mia prova volta e credo che sia perché ho perso la verginità con una prostituta di Binasco. Quindici euro per il primo rapporto orale, trenta per il resto”. Le coordinate geografiche del racconto sono essenziali: la periferia milanese, tra Buccinasco, Corsico e Binasco, diventa lo sfondo crudo della sua adolescenza.

“Non è stata la scelta più brillante che si potesse fare: siamo andati a stare in una casa più grande ma completamente isolata” – racconta – evidenziando un contesto che lui stesso definisce fragile, segnato dalla “microcriminalità, spaccio e non solo”.

Questa confessione rompe un silenzio, scuote l’uniformità del racconto da star e restituisce un’immagine vulnerabile: il adolescente che entra in contatto con la realtà più dura, senza filtri e senza scuse.

Il lavoro al bar di famiglia e lo “sputo nel caffè”

Il secondo episodio della sua narrazione è altrettanto destabilizzante: quello del lavoro al bar dei genitori.

“Io ero senza un soldo e con i miei genitori a un passo dal perdere la casa perché le rate del mutuo li stavano schiacciando. Una sera mi chiamano … ‘Federico, svegliati, datti una mossa o la musica te la scordi’.”
Ma non si tratta semplicemente di un lavoro – è la sua ribellione in forma manuale: un cliente che lo irrita, un’operaio danese che “chiedeva sempre un caffè macchiato” schioccando le dita… e lui che confessa:
“Io preparavo una tazzina personalizzata per questo tizio, solo per lui, già sputata. … con grande nonchalance gli facevo il caffè”. Fanpage
È una storia di rivalsa – agita dietro il bancone, nascosta nella routine del bar – che restituisce un Fedez meno confezionato e più umano: uno che sbaglia, che punisce, che vive la propria rabbia in un gesto sommario. Ma è anche la storia di un ragazzo in bilico, tra la musica e la necessità di contribuire alla sopravvivenza della propria famiglia.

Libro-confessione: oltre lo spettacolo, la verità

Il tutto s’incastra in un quadro più ampio: il libro L’acqua è più profonda di come sembra da sopra non è solo un’opera celebrativa ma un atto di disvelamento. Fedez ci parla non solo dei suoi successi, ma delle sue ferite: della malattia, dei pensieri suicidi, delle frequentazioni pericolose.
Scrive, ad esempio:

“Durante il matrimonio ho subito, per osmosi, le frequentazioni di mia moglie. … Una confezione bellissima. Ma dentro, per me, puzzavano tutti”. si legge su Open. E ancora: “Preferisco frequentare uno che vedi subito quanto fa schifo … piuttosto che un pacchetto stupendo di cui però a poco a poco ti accorgi che puzza di marcio”.
Con queste frasi, Fedez sembra voler scardinare l’immagine di sé costruita dal mainstream, proponendo una verità ruvida, che non cerca approvazione ma forse, quanto meno, ascolto. La sua periferia, i suoi bar, la sua ribellione: tutto restituito con piglio narrativo, ma con la lucidità di chi vuole che si sappia “come è andata”. E il titolo lo dice chiaramente: l’acqua appare calma, superficiale. Ma sotto? È profonda. Molto più di quanto sembri.

Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure