Personaggi Tv. Suor Paola, la religiosa che ha conquistato il pubblico televisivo con il suo tifo appassionato per la Lazio e la sua presenza iconica a Quelli che il Calcio, si è spenta a 77 anni dopo una lunga malattia. La sua scomparsa lascia un vuoto nel cuore di chi l’ha conosciuta, sia nel mondo dello spettacolo che in quello della solidarietà. Anche Paolo Bonolis ha partecipato ai funerali di Suor Paola. Cosa ha detto? (Continua dopo le foto)
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Suor Paola: da Roccella Jonica alla TV italiana
Nata a Roccella Jonica, in Calabria, Suor Paola si trasferì a Roma da giovane per seguire la sua vocazione religiosa, entrando a far parte della congregazione delle Suore Scolastiche Francescane di Cristo Re. Per anni ha insegnato presso l’Istituto Sacro Cuore di Gesù alla Farnesina, ma il suo impegno non si è fermato alle aule scolastiche. Nel 1998 ha fondato la ONLUS So.Spe (Solidarietà e Speranza), un’associazione dedicata all’aiuto delle persone in difficoltà, in particolare donne e bambini vittime di violenza. Nonostante il suo forte impegno nel sociale, Suor Paola era anche una grande appassionata di calcio, in particolare della Lazio. Questa sua passione le ha permesso di entrare in un mondo insolito per una suora: la televisione. (Continua dopo le foto)
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Un’icona di “Quelli che il Calcio”
Dal 1993 al 2005, Suor Paola è stata una presenza fissa in uno dei programmi più seguiti della domenica pomeriggio: Quelli che il Calcio, inizialmente condotto da Fabio Fazio e poi da Simona Ventura. Il suo ruolo? Quello di una tifosa appassionata e genuina, sempre pronta a sostenere la sua Lazio con un sorriso e con una parola di conforto per gli avversari. In un panorama televisivo fatto di rivalità accese e toni spesso esagerati, Suor Paola rappresentava una figura di equilibrio e positività. “Nel calcio, come nella vita, bisogna imparare a perdere con dignità e vincere con umiltà”, amava ripetere durante le dirette. Il pubblico si affezionò subito a lei, apprezzando la sua capacità di riportare il discorso su toni pacati e la sua genuinità nel vivere il calcio come un semplice momento di gioia e aggregazione.
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