Ipotesi di corruzione e nuovi scenari
Secondo Feltri, la chiave dei nuovi sviluppi potrebbe risiedere in elementi digitali, come un messaggio cancellato o un file dimenticato, in grado di cambiare la ricostruzione dei fatti. Tuttavia, il giornalista esprime scetticismo sulle accuse di corruzione rivolte a Giuseppe Sempio, padre di Andrea, e all’ex procuratore Mario Venditti, dichiarando: “Perché avrebbe dovuto farlo, se era certo che il figlio fosse innocente? Un padre convinto dell’innocenza del figlio non corrompe nessuno, non chiede prestiti a parenti e amici, non fa girare denari che non si sa dove e a chi siano andati. Attende fiducioso che la verità venga a galla”. Il tema della fiducia nel sistema giudiziario rimane centrale nelle parole di Feltri, che critica apertamente la gestione del procedimento. A suo giudizio, il caso Garlasco “ha prodotto ingiustizia su ingiustizia, morte su morte”, danneggiando non solo la vittima ma anche la reputazione di un imputato che “è stato processato più per ciò che rappresentava che per ciò che aveva fatto”.


Le conclusioni di Vittorio Feltri sul caso Garlasco
Feltri conclude il suo intervento sottolineando le responsabilità del sistema: “A Garlasco la giustizia italiana ha fallito. Ancora una volta. Ha annientato un innocente. Ha prodotto ingiustizia su ingiustizia. Morte su morte. E ora si arrampica sui vetri per tentare di ripulire l’errore. Ma a che prezzo?”. Una riflessione che mantiene acceso il dibattito pubblico attorno a uno dei casi più emblematici della cronaca giudiziaria italiana.