Il testamento e la scelta di solidarietà
Uno degli aspetti più toccanti della vicenda riguarda il testamento delle Kessler. Non avendo parenti diretti, le due sorelle hanno deciso di destinare tutta la loro eredità a Medici Senza Frontiere, organizzazione internazionale impegnata in missioni umanitarie in tutto il mondo. In passato avevano spiegato: “Non abbiamo più parenti e se li abbiamo non li conosciamo. Abbiamo scelto loro perché rischiano la vita per gli altri, hanno preso il Nobel per la Pace“. Questa scelta, dettata da profonda consapevolezza e altruismo, conferma l’attitudine umana delle gemelle, da sempre attente alle tematiche sociali e solidali.
La decisione di devolvere il patrimonio a un ente benefico di tale rilievo rafforza il messaggio di impegno civile che le Kessler hanno trasmesso lungo tutta la loro carriera, dimostrando come anche le scelte più personali possano diventare esempio di responsabilità sociale. La loro visione del mondo, improntata a rispetto, sobrietà e generosità, si riflette in questa ultima volontà, destinata a lasciare un segno concreto a favore dei più bisognosi. Il gesto solidale rappresenta la conclusione coerente di una vita spesa tra arte, disciplina e attenzione verso il prossimo, testimoniando ancora una volta la profondità dei loro valori.


L’ultimo messaggio: forza, libertà e lucidità
Nel corso degli anni, le gemelle Kessler hanno affrontato con grande chiarezza anche i temi più delicati, come quello dell’eutanasia. Nel 2012, Ellen aveva dichiarato pubblicamente: “Se una di noi si ridurrà allo stato vegetativo, l’altra l’aiuterà a uscire di scena“, dimostrando una straordinaria lucidità e apertura su argomenti spesso considerati tabù. Nel 2024, le due sorelle hanno ribadito la loro posizione, dichiarando: “Viviamo nel presente, però l’eutanasia è un’opzione, ma dobbiamo riflettere più profondamente sulla questione. Il testamento? Lo abbiamo fatto da tanti anni, destinando tutto a Medici senza frontiere. Saremo sepolte nella tomba di nostra madre in un’unica urna“. Queste parole, oggi, assumono un valore ancora più significativo e rappresentano un vero e proprio testamento emotivo.