Le reazioni delle opposizioni e il dibattito parlamentare
Le opposizioni hanno ribadito con forza la necessità di un rinnovamento dell’Autorità Garante per la Privacy. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha dichiarato: “Sta emergendo un quadro grave e desolante sulla gestione del Garante della Privacy. Le inchieste di Report hanno mostrato un sistema opaco, con conflitti d’interesse e un’eccessiva permeabilità alla politica. Senza una ripartenza sarà impossibile ricostruire la fiducia dei cittadini”.
Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso preoccupazione attraverso le parole di Giuseppe Conte: “Le istituzioni di garanzia non possono diventare succursali di partito. Meloni finge di non avere competenza sull’azzeramento, ma quanta ipocrisia… Quando si scambiava messaggi con Ghiglia, la competenza c’era”. Il dibattito è così entrato nel vivo anche in Parlamento, con richieste di chiarezza e trasparenza. Da parte sua, Mollicone ha ribadito la solidarietà “umana e sincera” a Ranucci, pur accusando Report di “violare le comunicazioni tutelate dalla Costituzione” e annunciando una nuova interrogazione parlamentare.

Dimissioni e richieste di trasparenza: la posizione degli altri partiti
Il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro, si è unito alle richieste di dimissioni immediate dei vertici dell’Authority: “Una gestione poco trasparente, fatta di spese allegre e conflitti di interesse”. Il M5S in Commissione Vigilanza Rai ha accusato la premier di “trincerarsi dietro la burocrazia” e di “difendere un membro del Garante legato a lei e a sua sorella”. Secondo i pentastellati, “Meloni difende chi ha perso ogni credibilità istituzionale, senza nemmeno provare vergogna”.
Il confronto politico si è dunque intensificato, con schieramenti contrapposti sia sulla legittimità dell’operato di Report sia sulla necessità di riformare l’Autorità Garante per la Privacy. Al centro, il tema della trasparenza e della tutela della libertà di stampa, ritenuti essenziali per la credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini. La vicenda evidenzia ancora una volta come la gestione degli organismi di garanzia rappresenti un nodo cruciale nel rapporto tra politica, informazione e cittadini. Nei prossimi giorni sono attese nuove prese di posizione.