“Mi sono data allo shopping compulsivo”: la fuga nel lavoro e nei riflessi del successo
Negli anni successivi, il dolore non elaborato si è trasformato in una corsa frenetica verso il successo. “Avrei dovuto fermarmi ed elaborare il dolore, invece mi sono buttata nel lavoro e ho cercato successi che mi facessero apparire forte… Mi sono data allo shopping compulsivo”, confessa. Un meccanismo di compensazione comune a chi, travolto dalla sofferenza, sceglie di non affrontarla.
Le difficoltà della figlia Silvia, alla quale è legatissima, hanno accentuato questa fuga, rendendo ancora più difficile trovare un equilibrio. Nonostante la fama e la sicurezza apparente, Sonia Bruganelli racconta di aver vissuto momenti di profonda fragilità, spesso nascosti dietro l’immagine pubblica di donna determinata e ironica.
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Il viaggio verso la guarigione: “Finalmente mi sono fatta aiutare”
La svolta è arrivata quando la stessa Bruganelli ha dovuto fare i conti con se stessa. “Ho sofferto di attacchi di panico e disturbi alimentari”, rivela. E aggiunge: “Quando mio figlio mi ha fatto notare che il problema c’era, mi sono detta: ‘Non posso lasciarmi andare, ho dei figli…’”. Da quel momento è iniziato un percorso di consapevolezza e guarigione. “Mi sono fatta aiutare, sono stata dallo psichiatra, ho preso i farmaci. È stato un viaggio lungo.”
Oggi Sonia Bruganelli parla con sincerità di quella fase della sua vita, ricordando quanto sia importante riconoscere la propria vulnerabilità. La sua testimonianza non è solo un racconto personale, ma anche un messaggio per tutte le donne che hanno vissuto un dolore simile: la forza, spesso, nasce proprio dall’ammettere la propria fragilità.