Il matrimonio con Jeff Koons e la nascita di Ludwig
Era il 1991 quando Ilona Staller sposò l’artista americano Jeff Koons, una delle figure più influenti del mondo dell’arte contemporanea. Dalla loro unione nacque, l’anno successivo, Ludwig, figlio amatissimo ma al centro di una delle battaglie legali più seguite degli anni Novanta.
Il matrimonio, inizialmente da copertina, si trasformò ben presto in un incubo mediatico: accuse reciproche, scontri giudiziari e un lungo contenzioso sull’affidamento del bambino, che mise in crisi non solo la coppia, ma anche la loro immagine pubblica.

Lutto per Ilona Staller: è morto il fratello Franky, che la aiutò anni fa nel rapimento del figlio avuto da Jeff Koons. #IlonaStaller #Cicciolina https://t.co/piWORtY8Oe
— Giuseppe D’Alto – Notizie Audaci (@giuseppe_alto) November 12, 2025
Il rapimento e la fuga attraverso più Paesi
Quando la disputa sulla custodia sembrò non avere fine, Staller decise di agire di nascosto. Con l’aiuto del fratello Franky, organizzò la fuga del piccolo Ludwig, trasferendolo prima a Cuba, poi in Ungheria e infine in Italia. La manovra eluse le autorità americane e suscitò un caso internazionale.
In seguito, la Procura di Manhattan emise un mandato di cattura contro Ilona Staller, dichiarandola latitante negli Stati Uniti. L’episodio divenne uno dei casi più chiacchierati dell’epoca, alimentando un acceso dibattito sull’etica, l’amore materno e i limiti della giustizia.
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Le reazioni di Jeff Koons e le ripercussioni legali
Jeff Koons reagì con fermezza, chiedendo un risarcimento di 6 milioni di dollari per il danno subito a causa della sottrazione del figlio. Da allora, la vicenda giudiziaria si trascinò per anni, lasciando cicatrici profonde in entrambi i protagonisti. Per Ilona, quella fuga segnò l’inizio di un periodo di isolamento e difficoltà economiche, mentre Franky si allontanò progressivamente dalla scena pubblica, stabilendosi in Francia.