Addio a Paolo Sottocorona, meteorologo e volto amato di La7
Enrico Mentana, emozionato e incredulo, a dare voce al dolore di una redazione intera: “Un nostro lutto, grave”. Così, il pubblico si è stretto virtualmente attorno alla memoria di Paolo Sottocorona, storico meteorologo che si è spento all’età di 77 anni, dopo una breve malattia. La sua presenza sobria e gentile aveva conquistato diverse generazioni, diventando un simbolo di rigore, ironia e rara umanità tra le mura degli studi di La7.

Una carriera tra cielo e schermo
Nato a Firenze nel 1947, Sottocorona aveva scelto di dedicare la sua vita a decifrare i segreti dell’atmosfera. Dopo studi classici e una laurea in Ingegneria, il suo percorso lo porta nel Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, dove affina competenza e passione. Da capitano a divulgatore, il suo viaggio attraversa la Rai, passa da Telemontecarlo e raggiunge infine La7, dove la sua rubrica meteo diventa un appuntamento fisso per milioni di italiani, che si affidano a lui non solo per sapere che tempo farà, ma anche per trovare un sorriso autentico e una parola garbata.
L’eredità di una presenza rassicurante, addio a Sottocorona
Sotto al post di Enrico Mentana che annunciava la morte di Paolo Sottocorona, storico meteorologo del Tg La7, si è raccolto un coro di affetto e commozione. Tra i commenti, molti utenti hanno voluto ricordare non solo il professionista, ma soprattutto la persona: “Stamani un grande vuoto. Lo aspettavo per le sue previsioni condite da riflessioni, piccoli racconti, campagne umanitarie, foto e il suo bellissimo sorriso”, scrive qualcuno. Un altro aggiunge: “Il mio appuntamento quotidiano delle 7.50. Un altro punto di riferimento che non avrò più”. C’è chi lo definisce “uno di famiglia”, sottolineando come “bravo, puntuale, sempre garbato e cortese, era diventato un appuntamento fisso ormai. Mancherà tantissimo”. E infine, tra i messaggi più sentiti, qualcuno lo saluta come “un toscanaccio speciale! Mancheranno le sue ‘chiacchiere’ e il suo approccio olistico per raccontarci non solo il tempo che farà… Rip”. Una testimonianza collettiva di stima e riconoscenza verso un volto che, con semplicità e calore, aveva saputo entrare nelle case e nelle abitudini quotidiane di milioni di telespettatori.