L’accusa di Abbate e la risposta mancata
La denuncia dello scrittore è arrivata in modo diretto e senza mezzi termini. Abbate ha usato i social per rendere pubblica la vicenda, accusando la Rai di non aver riconosciuto il suo lavoro. Un atto che ha aperto un acceso dibattito online: si tratta davvero di una dimenticanza o di una scelta consapevole? Al momento, dal Tg1 non è arrivata una replica ufficiale, lasciando spazio a commenti e speculazioni.
Molti utenti hanno sottolineato come sia frequente, nel mondo dei media, il riutilizzo di contenuti reperiti in rete senza un’attenta verifica delle fonti. Ma in questo caso la polemica si fa ancora più forte, perché riguarda un momento solenne come il funerale di Pippo Baudo, dove ogni dettaglio avrebbe dovuto essere curato con rispetto.
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Un omaggio che si trasforma in caso mediatico
Quella che doveva essere una celebrazione della vita e della carriera di Pippo Baudo si è così trasformata in un terreno di scontro. Il pubblico, che aveva accolto con emozione le immagini del conduttore al pianoforte, ora si interroga sull’origine e sulla legittimità di quel frammento. Fulvio Abbate, con la sua denuncia, ha sollevato una questione che va oltre il singolo episodio: il riconoscimento della paternità delle opere, soprattutto in un’epoca in cui tutto può essere condiviso e duplicato online.
E mentre i messaggi di affetto e ricordo continuano a invadere i social, la vicenda solleva una domanda scomoda: l’ultimo saluto a Pippo Baudo è stato accompagnato da un atto di irregolarità mediatica?