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Morte di Emilio Fede, la reazione al veleno di Andrea Scanzi: travolto sui social

Personaggi tv. Morte di Emilio Fede, la reazione al veleno di Andrea Scanzi: travolto sui social – Emilio Fede è morto all’età di 94 anni. Figura storica del giornalismo televisivo italiano, è stato per decenni un volto familiare per milioni di telespettatori, prima alla Rai e poi come direttore del Tg4 di Rete 4. La sua scomparsa ha suscitato una valanga di reazioni: da messaggi di affetto e ricordi sentiti, fino a commenti critici che ne hanno ripercorso le scelte professionali e personali.

Morte di Emilio Fede, la reazione al veleno di Andrea Scanzi: travolto sui social

Molti colleghi hanno ricordato con stima Emilio Fede, sottolineandone la passione e l’impegno che hanno contraddistinto la sua lunga carriera. Ma, come spesso accade quando scompare una figura divisiva, non sono mancate le voci fuori dal coro. Tra queste, quella del giornalista Andrea Scanzi, che sui social ha pubblicato un lungo messaggio dal tono severo e spietato, mettendo in luce le ombre della parabola professionale di Fede.

scanzi

Il ricordo di Andrea Scanzi

Nel suo post, Scanzi ha descritto Emilio Fede come «il megafono del padrone», un uomo che avrebbe sacrificato gran parte della propria vita per servire e compiacere un leader politico, trovandosi poi abbandonato e solo. Secondo Scanzi, per vent’anni Fede avrebbe incarnato «il peggio dell’informazione di regime», arrogante e spietato, lasciando in eredità un modello imitato ancora oggi da altri cronisti e opinionisti. Tra i passaggi più duri del post emergono alcune considerazioni che hanno fatto discutere:

  • La fedeltà al potere: un rapporto di sudditanza verso il “capo” che, a detta di Scanzi, non avrebbe portato felicità, ma solitudine.
  • Gli eccessi televisivi: dalla celebre figuraccia delle bandierine elettorali al ruolo di bersaglio perfetto per programmi satirici come Blob e Striscia la Notizia.
  • Le vicende giudiziarie: dal caso Ruby alle polemiche sul suo operato, ricordate come simboli di una stagione di giornalismo militante.

Eppure, tra le critiche, Scanzi non ha negato di aver conosciuto un Fede anche fragile e gentile, capace di mostrare un lato umano più tenero e distante dal personaggio pubblico.

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