Libri rari e prime edizioni: cosa vende davvero Mughini?
Ma cosa finisce davvero sul mercato delle meraviglie? Non si tratta di semplici romanzi da edicola, ma di prime edizioni di autori che hanno fatto la storia della letteratura italiana. Da Pavese a Calvino, passando per Campana, Gadda, Sciascia e tanti altri nomi che fanno sognare i bibliofili. “Nella vita non ho saputo mettere niente da parte, tranne i miei libri”, ammette Mughini con un velo di ironia amara.
Questa collezione non è solo carta e inchiostro: è il risultato di una vita passata tra ricerche, viaggi e scoperte. Un vero percorso personale, fatto di curiosità e passione. Eppure, anche qui, la necessità bussa alla porta. Non tutto però finirà all’asta. Ci sono volumi dal valore affettivo inestimabile che resteranno con lui. “Però alcuni non li vendo, non potrei. I tre libri di Italo Svevo, che sono di leggendaria rarità. I libri di Umberto Saba, perché su Trieste ho scritto un libro al quale tengo molto, e poi Carlo Dossi, che mi piaceva per com’era. Credo di somigliargli, a Carlo Dossi”. Un piccolo tesoro che resterà al sicuro, custodito come un segreto di famiglia.
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Tra salute e ironia: il vero volto di Giampiero oggi
La salute resta un punto cruciale della sua quotidianità. “Ho avuto problemi di salute. Ma sì, ora sto bene. Se però tu mi dici di andare da qui al mio bagno ci vado con un po’ di fatica. Il medico mi ha detto in un linguaggio chiarissimo che io sono giunto al momento in cui devo ‘gestire’ la mia vecchiaia. Non me ne ero accorto, pensa te. Perché di anni ne ho parecchi. Ottantacinque, per la precisione”.
Il suo spirito ironico, però, non lo abbandona mai. Sulla morte dice: “Non ci penso. Perché se ci penso lei poi si monta la testa”. Una battuta che racchiude tutto il carattere di un uomo che ha fatto della parola la sua arma più affilata.