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Ornella Vanoni, ecco cosa succederà al suo cane Ondina ora che lei è morta

L’affetto che attraversa il tempo

Ora che Ornella non c’è più, con chi andrà a vivere Ondina? L’obiettivo è assicurare alla cagnolina la stessa cura, la stessa dolcezza, lo stesso linguaggio che la cantante le aveva sempre dedicato. La decisione su chi avrebbe accolto Ondina è arrivata nelle ultime ore. Ad occuparsene sarà Matteo, il nipote dell’artista, che l’ha tenuta accanto a sé anche durante la camera ardente al Piccolo Teatro Grassi di Milano. È arrivato con lei tra le braccia, quasi a proteggerla da quel via vai silenzioso, accompagnandola nel luogo in cui pubblico e amici hanno salutato Ornella per l’ultima volta. Da oggi, lunedì 24 novembre, Ondina vivrà con lui, continuando a essere parte della famiglia come la cantante avrebbe voluto.

«Ci tengo a dire una cosa: prima di essere una grande artista, un grande personaggio pubblico, la nonna era una nonna e una mamma. Lascia un vuoto enorme. Però, nella tristezza, vedere il rispetto e l’amore che tutti hanno avuto per lei ci riempie il cuore di gratitudine», ha detto Matteo intercettato dai giornalisti. Poi il racconto privato: «Era una nonna molto presente, molto attenta. Si preoccupava tanto delle nostre vite, delle direzioni avremmo preso. Questa sua attenzione profonda verso le persone l’ha sempre avuta. Personalmente mi ha supportato molto. L’ho avuta accanto nel mio percorso professionale (lavoro nella comunicazione) perché lei mi incoraggiava sempre. Era molto contenta di me», ha aggiunto.

Il grande amore della cantante per Ondina

Nell’amore di Ornella per la sua cagnolina si conserva uno dei tasselli più veri della vita privata dell’artista. Un amore discreto, totale, capace di lasciare tracce anche dopo l’ultimo saluto. E oggi, nelle attenzioni che circondano Ondina, continua a vivere una parte di quel mondo intimo che Ornella difendeva con eleganza: fatto di affetti sinceri, di piccole abitudini, di una tenerezza che non si improvvisa. Perché ci sono eredità che non hanno bisogno di carte, firme o testamenti. Alcune parlano semplicemente d’amore. E questa, per Ondina, era la più grande di tutte.

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