Il dono che non ci aspettavamo: una cover da pubblicare
E in mezzo ai progetti rimasti sospesi, ce n’è uno che brilla come un ultimo regalo. Prima dell’estate, racconta Lavezzi, Ornella aveva inciso una cover di “Vivere” di Vasco Rossi. Una scelta sorprendente, moderna, che lei aveva abbracciato con entusiasmo. Lavezzi la ricorda come “straordinaria”, e spera, come tutti, che venga pubblicata, perché sarebbe un modo dolce e potentissimo per farla risuonare ancora. Non sarebbe la prima volta che un gesto artistico diventa testimonianza, ponte, traccia. E questa interpretazione potrebbe restituirci un pezzo di lei proprio ora che sentiamo la mancanza più forte.


Il congedo che desiderava
Nelle parole di Lavezzi c’è anche una riflessione che commuove: Ornella, dice, non temeva la vecchiaia in sé, ma l’idea che il corpo non le permettesse più di fare ciò che amava. Desiderava andarsene in fretta, “scegliendolo”, senza lungo dolore, senza lunghi addii. “Io firmerei per andarmene così”, ha confidato Lavezzi. Una frase che, in fondo, racchiude l’essenza stessa di Ornella: lucidità, eleganza, onestà. E forse è vero che un’ombra di scelta, consapevole o misteriosa, ci sia stata. Forse no. Ma ciò che resta è una certezza: Ornella Vanoni se n’è andata con la grazia che l’ha sempre accompagnata. E continua a farci compagnia attraverso ciò che ha lasciato: la voce, il carattere, l’ironia, e magari quella cover che aspetta solo di essere ascoltata.