L’ironia, l’amore e quelle piccole ossessioni buffe
Poi c’è il capitolo più leggero, quello che arriva quando il dolore si scioglie un po’ e lascia spazio ai ricordi che fanno sorridere. Ornella, racconta Matteo, aveva un debole per le dinamiche buffe delle relazioni. Si divertiva un mondo quando il nipote le raccontava le discussioni con la fidanzata: rideva, commentava, partecipava a modo suo.
Non sa dire se gli abbia mai dato veri consigli d’amore forse no, o forse, erano nascosti dietro a quelle risate. Ma una cosa è certa: «Lei ha amato tanto. Ed è stata tanto amata». E in queste giornate, in cui il suo nome risuona ovunque, questo amore sembra riaffiorare da ogni ricordo, da ogni storia, da ogni sguardo che la cerca ancora.


Un’eredità che passa per la voce
Alla fine, Matteo stringe un pensiero semplice, quasi un amuleto: porterà con sé la sua voce. Quella voce che il mondo ha ascoltato nei dischi e nei teatri, ma che lui ha sentito anche a tavola, al telefono, nelle giornate qualunque. Una voce che gli ha dato direzione e compagnia. E che, in fondo, è il regalo più grande che una nonna come Ornella potesse lasciargli.