Una città in fila, nonostante freddo e pioggia
Intanto, alle 10 in punto, la camera ardente ha riaperto. Il maltempo non ha scoraggiato nessuno: centinaia di persone hanno continuato a presentarsi con rose bianche, gigli, fiori gialli, ognuno con il proprio saluto personale.
Il sindaco Giuseppe Sala ha proclamato il lutto cittadino per tutta la giornata, un gesto che conferma quanto Milano sentisse Ornella come parte di sé. La camera ardente resterà aperta fino alle 13, dopodiché il corteo si sposterà nella chiesa di San Marco, a Brera, lo stesso quartiere dove Ornella Vanoni viveva.


I funerali: la musica come saluto finale
Le esequie si terranno alle 14.45 (o alle 15, nelle comunicazioni più recenti), e avranno un momento musicale che non potrebbe essere più in linea con il carattere di Ornella: a suonare sarà Paolo Fresu, trombettista jazz da lei scelto personalmente. Una scelta raffinata, libera, coerente. Una scelta profondamente “sua”. Tra i presenti è atteso anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, oltre alle migliaia di persone comuni che già ieri, oltre 5mila, secondo le stime, hanno voluto renderle omaggio. Dietro al feretro, tre imponenti corone di rose. Ai lati, vasi di fiori rosa e girasoli.
E sulla bara, una sola rosa bianca: il dettaglio più semplice, forse il più poetico. In mezzo a tutto questo, le rose gialle di Paoli restano lì, ferme, silenziose, quasi a tessere un ponte tra passato e presente. È un addio che parla di arte, di vita, di amori che cambiano forma ma non si spezzano.
E che conferma, una volta di più, che Ornella Vanoni non è stata soltanto una voce: è stata un modo di stare al mondo.