Una maternità complessa e quel rapporto sempre in salita con il figlio
Cristiano nasce nel 1962. Vent’anni dopo la sua nascita, Ornella è già di nuovo in scena. La carriera – tour, prove, spostamenti continui – la porta lontano da casa, e questo crea una frattura con il figlio che durerà anni.
La Vanoni lo ha sempre ammesso con disarmante lucidità: “Quando sei una cantante non puoi portarti un bambino in tournée. Non gli ha fatto bene. Pensava che scegliessi le luci invece di lui”. Un legame difficile, logorato dal tempo ma mai completamente spezzato. Negli anni, Ornella è diventata nonna di Camilla e Matteo, figli di Cristiano, e quel ruolo l’ha riempita di una gioia che descriveva come “una seconda possibilità”.


Una vita piena, tra successi, amori e una solitudine scelta
Negli ultimi anni Ornella viveva da sola, scegliendo la sua casa come rifugio, tra ricordi, libri e quell’ironia che non l’ha mai abbandonata.
Amava dire: “Ho avuto tanti uomini, ma ne ho amati solo quattro”. Un bilancio schietto, tipicamente suo. Tra i “veri” grandi amori, Vanoni includeva invece Giorgio Tocchi: «Un figo bestiale… furono quattro anni di vacanza». Particolarissimo il suo sentimento per Pier Paolo Pasolini: «Quando lo sentivo parlare mi batteva forte il cuore… lui non avrebbe mai sfiorato una donna. Ma si può amare anche senza sesso».
La musica resta il suo lascito più grande: una carriera immensa, più di 100 dischi, una voce che nessuno potrà mai imitare e una presenza scenica che rimarrà un marchio indelebile della cultura italiana. Ornella Vanoni se ne va così: con la grazia delle grandi interpreti, l’irruenza delle donne che non hanno paura della vita e il pudore di chi, fino all’ultimo, ha preferito raccontarsi attraverso le canzoni piuttosto che spiegarsi con le parole.