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Rai in lutto, addio alla voce storica dello sport: una vera leggenda

Il lascito di una voce che ha attraversato lo sport

Poche figure del giornalismo sportivo italiano possono vantare un’eredità così articolata e intensa. Non era solo un cronista, non era solo opinionista: era un raccontatore, un uomo che portava la radio dentro di sé.
Durante la sua vita – come si legge anche in interviste – ha affrontato vicende personali e professionali complesse, denunciando anche episodi duri dentro la Rai. In un’intervista al Corriere, ricordò:

“Eravamo espulsi entrambi … Bettega mi chiamò terrone”
una frase che evidenzia come il suo percorso fosse segnato da passioni e contrasti. (corriere.it)

Al di là delle contestazioni, mantenne sempre il rigore della forma, la cura della parola e il dito puntato verso l’onestà giornalistica. Trasmesse questa lezione anche ai più giovani, fungendo da modello per generazioni di radiocronisti.
Oggi, nel silenzio lasciato dalla sua assenza, riecheggiano le sue parole, le sue telecronache, i suoi [commenti], le sue polemiche. Rimane una figura centrale nel racconto dello sport italiano.
Il noto giornalista Furio Focolari se n’è andato, ma non è scomparsa la sua voce.

Furio Focolari, morto il giornalista sportivo

Morto Furio Focolari: i commenti commossi dei tifosi

La notizia della scomparsa è stata diffusa anche durante una diretta di Radio Radio lo Sport, con un video che ha raccolto centinaia di messaggi di cordoglio e ricordi personali. Tra i commenti, spiccano quelli di chi è cresciuto con la sua voce: “Ho 43 anni e sono cresciuto con Radio Radio lo Sport in sottofondo prima mentre studiavo e dopo in macchina. Maledetto tempo. Furio ci mancherai!!!” scrive un ascoltatore.
Un altro, romanista dichiarato, ricorda: “Da romanista ho sempre ammirato ed apprezzato Furio Focolari. Un giornalista laziale ma sempre equo nelle sue dissertazioni. Una volta stavo per telefonare per fargli i complimenti, non risparmiava le critiche e anche gli elogi alle due squadre romane. Mi dispiace tantissimo.”
E ancora: “Quanta compagnia, simpatia, professionalità. Grazie per aver riempito i vuoti nel traffico romano, grazie per esserci stato, e per aver raccontato il calcio come lo ha fatto. Passione enorme.”

Sono parole che non solo testimoniano l’affetto per il cronista, ma raccontano anche l’impatto che la sua voce ha avuto nella quotidianità di migliaia di persone, rendendolo parte integrante delle loro giornate.

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