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Ranucci, colpo di scena alla manifestazione: “Conte resta di sasso”

Tra palco e retropalco, il mini vertice del campo largo

Mentre in piazza si alternavano interventi e applausi, dietro le quinte andava in scena un piccolo vertice. Conte, Schlein, Fratoianni e Bonelli si sono ritrovati sotto un gazebo per discutere delle prossime elezioni regionali — Campania, Puglia e Veneto in testa. Sotto un ombrello, invece, Paola Taverna e Chiara Appendino parlavano a lungo. La prima, vicepresidente M5s fedele a Conte. La seconda, dimissionaria e critica. Stavolta, il tono era disteso: la guerra interna, almeno per oggi, sembrava in pausa.

Libertà di stampa o terreno di scontro?

Quella che doveva essere una manifestazione unitaria per la libertà di stampa si è trasformata in un riflesso del clima politico italiano: solidarietà di facciata, divergenze di sostanza. Sul palco si è parlato di giornalismo libero, nei corridoi di alleanze e strategie. E mentre la piazza si svuotava sotto la pioggia, una certezza restava: la libertà di informare, oggi più che mai, è un campo di battaglia.

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