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Raoul Bova, esplode la bufera sui figli: poi la mossa contro Corona

Materiali, ricatti e telefoni sequestrati: le indagini si allargano

Il fascicolo aperto dalla Procura di Roma, sotto la guida del pm Eliana Dolce, si sta ampliando. La polizia postale ha messo sotto sequestro i telefoni di Fabrizio Corona, Federico Monzino e Martina Ceretti, figura centrale nel presunto “caso tradimento” che avrebbe innescato la richiesta di affido. Gli inquirenti stanno effettuando anche accertamenti bancari per verificare eventuali passaggi di denaro tra Corona e Monzino.

Al momento, l’unico ad essersi esposto pubblicamente è Monzino, che ha ammesso di aver ceduto i contenuti a Corona per 1.000 euro e il numero di un presunto pusher. Una confessione che apre ulteriori interrogativi sul possibile coinvolgimento di più persone e sul movente reale dietro la diffusione del materiale.

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Famiglia in frantumi e reputazioni in bilico

In questa vicenda, che intreccia vicende familiari e esposizione mediatica, nulla sembra più essere solo privato. Gli avvocati di Raoul Bova si dicono pronti a difendere la sua figura di padre in tutte le sedi opportune, mentre l’attrice spagnola continua a spingere per ottenere l’affido esclusivo delle figlie Luna e Alma.

Nel frattempo, la giustizia farà il suo corso: tra richieste al Garante, indagini per stalking e accuse di ricatto, quella che era una crisi familiare rischia di trasformarsi in uno scontro giudiziario ad alta visibilità.

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