Le Iene e la sofferenza che nessuno vede
In un passaggio particolarmente duro, la giornalista racconta il momento in ospedale: “Ho visto quello schermo, quell’immagine distesa, come dormiente, non la toglierò più dalla testa. Non avrei dovuto guardare, non avrebbero dovuto farmi guardare.” Parole che riportano alla luce la solitudine di chi attraversa questo tipo di lutto.
Gossip e Tv sottolinea come la Rei abbia descritto la crudeltà di quelle ore, tra le urla di gioia delle donne in sala parto e la sua disperazione: “Erano dei coltelli che si infilavano nello stomaco.” È la cronaca di una sofferenza invisibile, che spesso resta taciuta e che invece lei ha scelto di condividere, trasformandola in testimonianza collettiva.
Roberta Rei e l’abbraccio alle donne fragili
Non solo dolore, ma anche un messaggio di solidarietà: “Se c’è una cosa che posso dire alle donne a cui succede e che custodiscono in silenzio questo dolore è che dovete abbracciarvi. E dovete chiedere aiuto. Io non ci sono riuscita subito.” È l’appello che Roberta lancia a chi vive lo stesso dramma, ma anche a chi le sta accanto: “A chi vi sta intorno dico abbracciatele sempre. Ci vuole tanto tempo per rimarginare questo tipo di ferite, datevelo questo tempo.” Come sottolinea Gossip e Tv, nel suo racconto c’è spazio anche per la gratitudine verso chi le ha teso la mano, tra abbracci inaspettati e sostegni silenziosi.
La giornalista spiega di aver riflettuto a lungo prima di raccontare la sua vicenda, ma alla fine ha scelto di farlo con un obiettivo preciso: “Se lo faccio è perché voglio abbracciarvi tutte. Spero davvero che il mio abbraccio vi arrivi.” Oggi, tra la fragilità e la consapevolezza, Roberta Rei guarda avanti, consapevole che “si può essere fragili, non c’è da nasconderlo, anche questo ho imparato”.