Il duro sfogo a “Domenica In”
Ieri pomeriggio, domenica 25 febbraio 2024, Sabrina Ferilli è stata ospite di Mara Venier nel programma “Domenica In”, in onda su Rai Uno. L’attrice ha ricordato agli spettatori l’appuntamento con la nuova fiction Rai “Gloria”, di cui ne è la protagonista. Sabrina Ferilli ha spiegato quali sono stati i motivi che l’hanno spinta ad accettare questo ruolo molto diverso da quelli interpretati nel passato. “Come ho capito che Gloria era la cosa giusta? A furia di non poter toccare certi argomenti, di non poter raccontare certe verità, alla fine ci siamo soffocati. L’arte non puoi imbrigliarla costantemente, come lo devi dire, quando lo devi dire, cosa devi dire. Ca**o allora non parliamo più, facciamo altro! Decidiamo che non si può più parlare. Decidiamo che non esiste più la libertà di parola. E poi aboliamo la possibilità di manifestare i sentimenti, di come raccontarli e quindi famo altro. Diciamolo: facciamo altro! Tutti i personaggi devono essere sempre buoni e di un certo tipo. La gente è come me, siamo esasperati. Sono tutti buoni e santi. Tutte le mamme sono mamme eccezionali con figli eccezionali, sono fedelissime, fedele è lui, fedele è lei. Che ca**o allora tutto le cose strane sono io allora? A me arriva tutto il contrario? Ci volevano dei personaggi non perfetti, che sbagliano. Ecco, Gloria è questa roba qui, una boccata di ossigeno”. (Continua a leggere dopo la foto)

Mara Venier e i complimenti a Sabrina Ferilli
In seguito allo sfogo dell’attrice, Mara Venier si è complimentata con Sabrina Ferilli per la sua audacia e per la schiettezza delle sue parole. L’attrice ha spiegato che in realtà cerca, molto spesso, di misurare e controllare i suoi pensieri così da renderli meno “coloriti”. “Se dico proprio tutto quello che penso? Non al 100%. Perché devo moderarmi. Non posso far uscire dalla bocca tutto quello che ho nel cervello per come lo penso. Quindi se penso ‘ma vattene a…’, allora dico ‘cortesemente, potrebbe spostarsi?’. Cerco di mediare un attimo, altrimenti sarebbe un po’ troppo”.