“La violenza non ha genere, ha solo una radice: il potere”
Nel cuore del suo messaggio, Roberta Bruzzone ha scolpito una frase che ha fatto il giro del web: “La violenza non ha genere. Ha solo una radice: il bisogno patologico di dominare.”
Una riflessione che sposta l’attenzione dal sesso del colpevole alla dinamica del potere che si cela dietro ogni forma di abuso, fisico o psicologico.
La criminologa ha invitato tutti, uomini e donne, a riconoscere la violenza in ogni sua espressione, senza cercare attenuanti basate sul genere o sulla popolarità di chi la commette: “La violenza, qualunque sia il volto che la compie, deve essere riconosciuta, condannata e contrastata con la stessa determinazione.”
Il pubblico si schiera con Bruzzone
In poche ore, il post di Roberta Bruzzone è diventato virale. Migliaia di commenti di sostegno hanno invaso la sezione dedicata: “Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno”, scrive un’utente. “Non si può ridere della violenza, mai”, aggiunge un altro.
Molti hanno ringraziato la criminologa per aver riportato il dibattito su un terreno serio, ricordando che nessuna forma di violenza può essere romanticizzata o trasformata in show televisivo.
A chiudere il suo intervento, Bruzzone ha lasciato una frase che suona come un monito:
“La violenza non ha sesso. Ha solo un volto: quello del potere malato. E va riconosciuta. Sempre. Ovunque. Da chiunque.”
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Il dibattito che divide l’opinione pubblica
Le dichiarazioni di Belen e la dura replica della criminologa hanno riacceso un tema spesso trascurato: la violenza di genere al contrario, quella che vede gli uomini come vittime. Un argomento scomodo, che mette in crisi stereotipi e sensibilità sociali.
Mentre sui social molti chiedono scuse pubbliche da parte di Belen, altri difendono la showgirl sostenendo che le sue parole siano state travisate o estrapolate dal contesto ironico della trasmissione.
Intanto, la voce di Roberta Bruzzone continua a rimbalzare ovunque, ricordando a tutti una verità semplice ma necessaria: la violenza non è mai uno spettacolo. È un problema da affrontare, non da normalizzare.